[Colonna sonora del post: Michael Bublé - Silent night]
Ieri era l'8 e io avevo programmato
tutto: avrei dovuto fare l'albero, il presepe e le decorazioni varie.
Dovevo andare a comprare le ultime decorazioni, spargere nell'aria un
po' di profumo di pan di zenzero con il diffusore e magari avrei
preparato anche qualche biscotto.
Invece mal di pancia e mal di testa
tutto il giorno, che continua anche oggi. Chiamiamolo virus
intestinale...
E' strano come le cose cambino, quando
ero piccola non mi interessavano molto le feste. Il Natale mi è
sempre piaciuto, soprattutto fare l'albero, però il fatto di
riunirsi con la famiglia e tutto il resto, non erano cose che
ritenevo particolarmente importanti. Si andava a pranzo in campagna e
io ero una bambina silenziosa, mangiavo e mi mettevo in un angolo a
leggere. Ogni tanto qualcuno cercava di dirmi qualcosa, io rispondevo
a monosillabi e tornavo al mio libro. Non posso credere di essere
diventata una delle persone più logorroiche che conosco, adesso. In
compagina di certe persone mi viene ancora voglia di tirare fuori un
libro e mettermi a leggere, ma in generale le chiacchiere mi
piacciono (se avete letto qualche altro mio post ve ne sarete
accorti). Potrei stare ore a parlare (o a scrivere, purtroppo per
voi) di un argomento a casaccio, anche del più insulso.
Ma ecco, stiamo divagando, io parlavo
del Natale. E oggi mi ritrovo ancora la casa senza decorazioni, cosa
che odio, a parte delle lucette a forma di fiocco di neve dell'Ikea
attaccate alla finestra. Mentre io sono una di quelle che
illuminerebbe tutta la sua via di casa, se potesse. Andare in giro e
vedere tutte le lucette di Natale mi piace tantissimo,e chissenefrega
se a tanti sembra tutto consumismo, io non ci credo. Io voglio
credere che ancora il Natale significhi qualcosa, che le lucette in
giro non servano solo ad attirare la gente in centro per fare
acquisti, che le decorazioni dentro casa non servano solo a spendere
soldi dai cinesi, che i pandori non servano solo per farti andare dal
dentista nei prossimi mesi e che i regali che si ricevono non sono
fatti solo per circostanza.
Per me il Natale è come una morbida
coperta luccicosa, che non dura solo un giorno. Inizia quando metto
la prima lucetta, la prima ghirlanda, e finisce quando tolgo tutto.
Circa un mese. Un periodo che mi fa tornare bambina, che dovrebbe far
tornare tutti bambini. Di quei bambini che, andando in giro per una
via illuminata, alzano gli occhi e si meravigliano per tutte quelle
luci. Di quei bambini che non pensano ai disagi provocati dalla neve,
ma che si meravigliano ancora per quei fiocchetti bianchi che cadono
dal cielo.
GNOCCHI DI POLENTA AI PORCINI
INGREDIENTI
farina per polenta (o polenta avanzata)
farina
panna
burro
porcini, tagliati come preferite
Come al solito è più un'idea che una
ricetta vera e propria, è tipo una ricetta della nonna, di quelle
che non ci sono dosi precise. Ma il procedimento è questo: preparate
la polenta come indicato nella confezione che avete, lasciatela però
abbastanza soda, altrimenti sarà difficile fare gli gnocci. Mettete
la polenta in una spianatoia e impastatela con un po' di farina.
Aggiungetene un po' alla volta fino a che l'impasto non abbia una
consistenza simile a quello degli gnocchi normali (comunque rimarrà
sempre un po' morbidino). Fate dei salsicciotti e tagliate gli
gnocchi. Cuoceteli in acqua salata fino a che non vengono a galla,
poi scolateli.
Nel frattempo sciogliete un po' di
burro in una padella e cuocete i porcini. Aggiungete la panna,
cuocete un altro paio di minuti e poi buttateci dentro gli gnocchi.
Mescolate bene e servite!
3 commenti:
gnammi che buoni.. è una ricettina un po'di riciclo ma di grande effetto!
Verissimo! Non sia mai che avanzi un pò di polenta e uno non sappia che farci!
Il Natale mi piace tutto, pensa che qualche anno fa per farlo durare di piu' cominciavo ad addobbare casa gia' dall'ultima domenica di novembre:D!!!
Bella ricetta, anche come idea "utilizzare la polenta in modo diverso"!! Un abbraccio
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