domenica 26 dicembre 2010

Recipe 18: Mushroom risotto with garlic, thyme and parsley

Torno dopo mesi e mesi e mesi e mesi. Sono stata un pò impegnata e, anche se ho ancora parecchie ricette di Jamie in archivio da postare, devo ammettere di essere andata molto a rilento negli ultimi periodi. Tra l'altro la ricetta di cui vi parlerò oggi risale ormai a settembre, quindi devo fare uno sforzo di memoria non indifferente per ricordare con precisione quel lontano giorno in cui ho messo a cuocere il riso e ci ho messo dentro dei funghi. 
Fosse stata una ricetta più particolare mi sarei ricordata di sicuro meglio ma il risotto ai funghi è una di quelle cose che si fanno a occhi chiusi. In effetti devo ammettere che dopo mesi di silenzio non è esattamente un ritorno con i fuochi d'artificio, ma vi assicuro che (se riesco a trovare il tempo) nei prossimi aggiornamenti ci saranno ricette di cui sono molto più orgogliosa.
 Quindi dicevamo Mushroom Risotto With Garlic, Thyme And Parsley... bè che dire, fate un risotto e aggiungeteci i funghi! L'unica particolarità/insegnamento che ho estrapolato dal mio caro Jamie è stata quella di cuocere i funghi, tagliarne metà più piccolini e metà lasciarli più grandi, così quelli più piccoli andranno con il sughetto e lo renderanno più gustoso e quelli più grandi... resteranno grandi e buoni!
Per concludere faccio a tutti tanti auguri di buon Natale da parte mia e della coda del mio gatto!

giovedì 28 ottobre 2010

Pollo all'ananas e Discorsi sconnessi


E' da un'eternità che non aggiorno, l'università mi sta portando via tutto, e sottolineo tutto il mio tempo a disposizione. Già stasera mi sento in colpa per essermi presa la serata libera da copia-appunti, sistema-sbobinature, fai-esercizi. Ma il problema è che il sabato è ancora la giornata dedicata alle ricette, quindi mi ritrovo con una marea di ricette in attesa di essere pubblicate e tempo zero per scrivere 2 righe di presentazione.

Questa ricetta, fatta ormai in un periodo talmente lontano che per ripescare le foto mi sono dovuta girare mille cartelle arretrate di ricette (e quindi mi è rivenuta fame a rivedere tutte quelle buone cose!), è di una semplicità imbarazzante, ma allo stesso tempo è anche molto particolare. Non so voi, ma a me non capita così spesso di mangiare le cosce di pollo con l'ananas, anzi, di solito gli accostamenti dolce-salato non sono i miei preferiti... penso di essere una delle poche persone che non ama nemmeno pane e Nutella! Per me la Nutella va solo con altre cose dolci che ne esaltino ancora di più la sua dolcezza, per creare una dolciosità troppo dolce per essere apprezzata dai comuni mortali. Si, sono l'indiscussa regina degli estremi opposti! Cmq dicevo, ananas dolce e pollo salato non mi convinceva tantissimo, ma la realtà è che il sughetto non rimane quasi per niente dolce dato che dentro ci si mette lo zenzero e il peperoncino, due cose che potrebbero ammazzare persino la dolcezza della precedentemente citata Nutella. (bleah, che immagine ripugnante mi viene in mente, un vasetto di Nutella con peperoncino e zenzero sopra...)
Oggi divago continuamente, ma alla fine la ricetta è semplice. Cuocete queste cosce di pollo prima un pò in padella, poi al forno e nel frattempo mettete il succo d'ananas, peperoncino e zenzero in una padella a far ritirare. Tempo che le cosce si cuociono e sarà pronto anche il sughetto. Vi lascio la ricetta anche se a questo punto è pure inutile dato che vi ho già spiegato come fare!
Ah, guarda un pò, perdendomi in chiacchiere avevo dimenticato una cosa importante: ovviamente questa ricetta non è mia, l'ho trovata nel sito di Martha Stewart, esattamente qui.


INGREDIENTI per 2


4-5 cosce di pollo
sale, pepe e olio
2 cup di succo di ananas
1tbs di zenzero fresco grattugiato
1ts di peperoncino verde tritato

PREPARAZIONE

Scaldare il forno a 220°. Togliere la pelle dalle cosce di pollo e condirle con sale e pepe. Mettere a scaldare un po' d'olio in una padella e cuocere le cosce 5-7 minuti per lato. Trasferirle in una teglia rivestita di carta da forno e metterle a cuocere nel forno per circa 25 minuti. Pulire con dello scottex la padella precedentemente usata per cuocere le cosce. Aggiungere il succo d'ananas, lo zenzero e il peperoncino tritato. Cuocere a temperatura media per circa 10-15 minuti. Mettere nel piatto le cosce di pollo e versarvi sopra la salsa all'ananas. Mangiare!

mercoledì 29 settembre 2010

Crespelle di mare e Ritorno al blog


In questo periodo sono completamente sparita e questo è anche strano dato che non ho avuto niente da fare. Niente, assolutamente niente, dato che sto aspettando l'inizio delle lezioni! Avevo un milione di ricette da postare invece sono rimasta in modalità nullafacenza per circa 2 settimane. Non ho mai sofferto così tanto per non fare niente, di solito sono una che ama poltrire, invece questa volta mi ha distrutto. Ma adesso sono di nuovo qua, quasi contemporaneamente con l'inizio delle adorate lezioni tornano anche le ricette!

Quella che vi propongo oggi viene direttamente da qui >> Ambrosia e nettare, blog che seguo molto spesso! L'ho leggermente modificata, soprattutto per il ripieno delle crespelle, dato che mi sono lasciata guidare dal pesce esposto dal pescivendolo-auchan! Ma per il resto è uguale all'originale! Erano buonissime e anche se era una ricetta per 4-5 persone ce le siamo fatte fuori quasi tutte in 2!


INGREDIENTI per 4-5 persone


per le crespelle:
250 g di farina
3 uova
500 ml di latte
40 g di burro
sale
per la besciamella:
500 ml di latte
50 g di farina
50 g di burro
sale, pepe, noce moscata
per il ripieno:
1 manciata di mazzancolle
1 manciata di seppioline
200 g di vongole sgusciate
1 confezione di salmone affumicato
200 g di salmone fresco
1 scatola di pelati

PROCEDIMENTO

Preparare la pastella per le crespelle: fondere il burro poi, in una ciotola, sbattere leggermente le uova. Aggiungere poco alla volta la farina e poi il latte a filo. Salare, aggiungere il burro fuso e lasciar riposare per almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: sciogliere il burro in un pentolino, aggiungere la farina mescolando con una frusta per non far venire i grumi. Aggiungere il latte e continuare a mescolare su fuoco basso fino a che la besciamella non si sarà addensata. Condire con sale, pepe e noce moscata a piacere. Preparare il ripieno: pulire le mazzancolle, le seppioline e il salmone fresco e fare tutto a pezzetti. Scaldare un po’ d’olio in una padella, aggiungere i pelati e cuocere per qualche minuto. Aggiungere le seppioline, far cuocere circa 10 minuti e aggiungere le mazzancolle, il salmone fresco, le vongole e il salmone affumicato. Cuocere il tutto per 5-10 minuti. Preparare le crespelle versando un mestolino di pastella in una padellina calda, dopo averci fatto sciogliere una noce di burro. Far cuocere la crespella 2 minuti per lato e metterla da parte. Aggiungere 2/3 della besciamella al sugo di pesce. Farcire ogni crespella con 2-3 cucchiaiate di sugo, arrotolarle e disporle in una pirofila precedentemente imburrata. Terminare con la besciamella rimasta e passare in forno a 180° per 20 minuti. Mangiare!

Vi invito anche ad andare a dare una sbirciatina nell'altro mio blog >> Fra masters the art of Jamie's cooking

martedì 14 settembre 2010

Recipe 17: Skate Wings With Prosciutto, Radicchio, Capers And Lemon


Avete mai visto le razze nei parchi acquatici? A me sembra di ricordare che erano in una grossa vasca al parco Oltremare. Erano proprio carine, la vasca era bassa e loro nuotavano vicino ai bordi e ti schizzavano l’acqua sbattendo le loro alette contro il bordo della vasca. Si certo, mi sembra anche di ricordare che sono un po’ velenose, del tipo che hanno degli aculei velenosi sulla coda. E poi dovrebbero derivare dagli squali, quindi non è che siano i pesci più innoqui sulla faccia della terra. Però vederle nella vaschetta le faceva sembrare proprio tenere, sembrava quasi che volessero salutarti, erano proprio carinissime.

Così all’inizio non avevo proprio associato ‘skate wings’ con ‘ali di razza’ e soprattutto non avevo associato ‘ali di razza’ con quei simpatici pesciolini di Oltremare. Quando l’ho capito mi ha preso un colpo. Volevo cambiare tipo di pesce perché mi faceva troppo strano mangiare una cosa che spruzzava allegramente l’acqua e ti salutava con le alette. Ho un po’ capito cosa provano i vegetariani all’idea di mangiare un animale… ma alla fine mi sono fatta forza e le sono andata a comprare. La ricetta, che si chiama Skate Wings With Prosciutto, Radicchio, Capers And Lemon (cioè ali di razza con prosciutto, radicchio, capperi e limone) è semplice da spiegare, come tutte quelle di Jamie. Si infarinano le ali di razza, si cuociono qualche minuto in padella e si passano qualche minuto al forno. Nel frattempo si cuociono i pezzetti di prosciutto, il radicchio, si aggiungono i capperi e un po’ dell’immancabile succo di limone, che Jamie usa tanto quanto un italiano usa l’olio di oliva, cioè sempre, su tutto. Avevo anche comprato un bel piatto per l’occasione, tutto decorato con dei pesci. Impiatto tutto, felice del fatto che sembrava essere venuto perfettamente invece… sapore di ammoniaca.

Porca miseria, avevo lasciato il pesce solo un giorno in frigo, non pensavo andasse a male! Per quel poco che ho potuto sentire comunque era buono, soprattutto il condimento sopra, che ho mangiato ugualmente, era buonissimo! E non posso nemmeno dire che Jamie non mi avesse avvertito, nella prima riga della ricetta dice esplicitamente ‘siate sicuri che le ali di razza siano veramente fresche e cucinatele il giorno in cui le comprate’. Colpa mia. Magari era destino che non dovessi mangiare quei bei pescetti che spruzzavano allegramente l’acqua! Tornerò a trovarli a Oltremare!

Ricetta presa da 'The Naked Chef'

sabato 11 settembre 2010

Recipe 16: Beer Bread


Non sono mai stata brava con le preparazioni lievitate. Guardo con grande ammirazione tutte le foodbloggers che riescono a fare il pane, le brioche e cose del genere. A me proprio non riescono. Penso che sia un pò come avere il pollice verde. Io ovviamente non ho nemmeno quello, sono riuscita a far morire anche una pianta grassa. Fortunatamente c'è Sergi che si ricorda di dare l'acqua tutti i giorni alle piantine di basilico e di prezzemolo, altrimenti dovrei andare avanti di erbe aromatiche secche.

Comunque dicevo, con i panificati per me è la stessa cosa. Non sapete quante volte ho sognato di avere il lievito madre, o addirittura di provare a farlo. Allora sono andata alla ricerca del procedimento per farlo. Ho iniziato a leggere: preparare l'impasto e lasciarlo riposare 2 giorni, poi altri 2 giorni, poi altri 5 giorni... e poi? Bisogna rinfrescarlo tutte le settimane?? No, non so se riuscirei mai a portare avanti una cosa del genere.

 Ecco, come dicevo non sono portata per i panificati. E non mi si venga a dire che non c'ho provato. Una volta ho cotto il pane a temperatura alta e mi si è bruciato di fuori, una volta a temperatura più bassa e faceva schifo, una volta non mi si è lievitato e la volta dopo l'ho avvolto in due coperte di lana e l'ho messo vicino al termosifone acceso. Ma non c'è stato niente da fare. Niente. E poi arriva la ricetta di Jamie. Niente di particolare, Beer Bread (cioè il pane alla birra). Basta sostituire metà dell'acqua con la vostra birra preferita; io dato che non sapevo come sarebbe venuto, ne ho scelta una classica, la Becks, anche se in realtà mi piacerebbe provare a rifare il pane con la Guinness. Non so che sorta di magia faccia Jamie sulle sue ricette per farle venire sempre una meraviglia, ma anche in questo caso ha funzionato. Si, finalmente sono riuscita a fare un pane! Buono, con la mollica morbida e con la crosticina croccante. Un leggero retrogusto di birra, giusto un accenno, quel poco che basta per fare la differenza tra un semplice pane e il pane alla birra di Jamie. E così finalmente sono riuscita nella mia impresa: ho fatto il pane! E posso finalmente dire che capisco la gioia di infagottare l'impasto per farlo lievitare, l'attesa di ore per vedere quel pugnetto di ingredienti gonfiarsi fino a strabordare dalla ciotola...

Questa ricetta è sempre presa dal libro di Jamie Oliver, The naked chef.

venerdì 10 settembre 2010

Trasferimento di blog

Informazione di servizio: anche se ho ancora qualche ricettina da postare mi trasferisco per un pò nel mio secondo blog, dove pubblico le ricette del mio cuoco preferito, Jamie Oliver. Quindi, chi volesse seguirmi, da oggi mi trova su:
FRA MASTERS THE JAMIE'S COOKING
Spero di vedervi là numerosi a sostenermi nella mia impresa!!

Recipe 15: Pappardelle With Sweet Leeks And Mascarpone


Finalmente torno a postare su questo blog! E questa volta ho deciso di prendermi una pausa da Quiche And Cake per dedicarmi completamente al mio chef preferito, Jamie. In realtà in questo lungo periodo di tempo ho continuato a fare qualcuna delle sue ricette ma sono rimasta molto indietro nella pubblicazione. Ma ho intenzione di tornare in grande stile!! Da adesso in poi mi impegnerò a portare a termine la mastodontica impresa di fare tutte le ricette di Jamie, cominciando dal suo primo libro e sperando che nel frattempo non ne pubblichi molti altri. Ho almeno 3 ricette da postare, anche se, come al solito, non vi posterò le ricette per non incappare in qualche guaio giudiziario per aver pubblicato cose senza la necessaria licenza, però se qualcuno volesse sapere le dosi precise di una ricetta basta chiedere e ve la spedirò per e-mail.
Ecco la ricetta di oggi: Pappardelle With Sweet Leeks And Mascarpone (cioè Pappardelle con porri dolci e mascarpone). Di una semplicità e di una bontà disarmante. Devo ammettere che il mascarpone non lo avevo mai usato per condire la pasta prima che a Natale dello scorso anno non mi arrivassero tutti questi magnifici libri di Jamie, e devo anche ammettere che per 26 anni mi ero persa una vera e propria bontà. Sia mischiato al pomodoro, come nella Pappardelle with dried porcini and thyme, tomato and mascarpone sauce, sia usato da solo, è veramente ottimo. Poi vi lascio immaginare come lega bene con i porri in questa ricetta, è veramente un'accoppiata vincente. Insomma, avete preparato le pappardelle? Ok, se non lo avete fatto vi autorizzo ad andarle a comprare fresche. Fate bollire l'acqua e nel frattempo in una padella mettete l'olio, un pò di burro, aglio e i porri tagliati a rondelle. Quando i porri sono diventati morbidi l'acqua delle pappardelle starà per bollire, buttate la pasta, buttate il mascarpone sopra i porri e mescolate bene. Scolate la pasta, mettete nel sugo e girate. Fatto. Ora potete mangiarle! L'avevo detto che era semplicissimo.
Ed ecco come ho riutilizzato gli avanzi (ne avevo fatte veramente tante!).

Si, si vede poco niente dato che ce le siamo spazzolate tutte nel giro di 5 minuti, ma ho semplicemente aggiunto un pò di besciamella, messo tutto nella pirofila e spolverato con parmigiano e pangrattato. In forno a scaldare et voilà, una bontà!
Che altro dire, in attesa della prossima ricetta, se avete sky non dimenticate di controllare quando mandano in onda le puntate di Jamie At Home su Gambero Rosso, dove potrete gustarvi Jamie che prepara alcune sue ricette con il suo stile così coinvolgente, quello stile che vi fa venire voglia di mangiare cose che altrimenti nemmeno mangeresti mai (esempio: a me le carote non piacciono granché, ma seguite una delle sue puntate e non sognerete altro che la sua insalata di carote per mesi!), in più se avete un orticello avrete anche delle piccole lezioni sulla semina! A presto!

martedì 7 settembre 2010

Brodino arrostito con pollo e patate e Una soddisfazione


Finalmente ho la mente un pò più sgombra per postare qualcosa di decente! In questo periodo mi sono trovata ad affrontare una prova (universitaria) che finalmente è finita e fortunatamente nel migliore dei modi! Oggi quindi sono strafelice e spero di rimanere così a lungo!!
La ricetta di oggi è una di quelle cose che mi preparo quando ho voglia di un qualcosa di coccoloso e che quindi comprende tutte cose che mi piacciono molto. Per prima cosa, il brodo. Adoro tutto quello che è in brodo, minestroni, minestre e allargandoci un pò, mi piace tutto quello che rimane liquidino, come passati, vellutate, frappè, frullati, ecc. Ma dicevamo del brodo. Io uso il brodo granulare ma poi lo arricchisco sempre con qualcosa di più speziato come i miei immancabili chiodi di garofano, qualche chicco di coriandolo, di pepe, un pò (tanta!) noce moscata e se non è uno di quei giorni in cui mi fa male lo stomaco (cioè raramente) anche un pò di peperoncino.

Fatto questo al mio brodino, per essere un piatto completo, mancano solo proteine e carboidrati... si, in pratica manca tutto! Provando e riprovando, tagliando i vari ingredienti più grandi o più piccoli, aggiungendoli a inizio, metà o fine cottura, sono giunta a questa ricetta che mi soddisfa molto. E' semplicissima ma vi regalerà soddisfazioni soprattutto se la preparate in una di quelle giornate fredde nelle quali si ha solo voglia di stare dentro casa con una copertina sulle ginocchia e con il gatto che ronfa sopra la copertina sopra le vostre ginocchia!

INGREDIENTI per 2


1 litro di brodo vegetale
200g di petto di pollo
400g di patate
chiodi di garofano
pepe in grani
coriandolo in grani
noce moscata

PROCEDIMENTO

Scaldare il brodo vegetale aggiungendo 2-3 chiodi di garofano, 4-5 grani di pepe, 4-5 grani di coriandolo e una grattugiata di noce moscata. Nel frattempo pelare le patate e tagliarle a dadini di circa 1 cm. Aggiungerle al brodo e farle cuocere per 15-20 minuti, finché non saranno tenere. Nel frattempo tagliare il petto di pollo a pezzettini di circa 2 cm. Scaldare un po’ d’olio in una padella e far rosolare bene i pezzettini di petto di pollo finché non saranno ben abbrustoliti. Aggiungerli al brodo con le patate 2 minuti prima della fine della cottura. Togliere dal fuoco e completare con del prezzemolo fresco. Mangiare!


domenica 5 settembre 2010

Ritorno dalle montagne di Heidi - Parte 2

Si sto scrivendo a singhiozzi ma in questo periodo ho avuto molto da fare, spero di recuperare adesso che ho un pò più tempo! Ho un milione di ricette arretrate da postare e devo ancora finire con la carrellata della vacanza in trentino. Iniziamo da questo, così posso archiviare almeno questo argomento.
Questi sono i famosi canaderli, fatti con pane raffermo e, in questo caso, speck! Sono buonissimi, di gran lunga uno dei migliori piatti che abbia mai assaggiato! Fino all'anno scorso non sapevo nemmeno che esistessero ma dopo averli provati non ho saputo resistere e me li sono preparati per festeggiare il mio compleanno! E ne avevo fatti una versione asciutta, con funghi porcini in una salsa di taleggio e passati al forno. Non vi dico che bontà!

Eccone un altro di questi meravigliosi canerderli! Qui però ero in Austria, in un parco con gli animali ad Assling, dopo il giro in mezzo a procioni, gufi, daini, stambecchi, e tanti altri stupendi animali siamo andati a pranzo nel ristorante del parco dove ci hanno portato questa delizia, seguita da una patata al forno con panna acida, pancetta e funghi per me e schlutzkrapfen per il mio boy. Tutto buonissimo!

Eh bè, lo stinco di maiale è un'altra delle cose tipiche che potrete gustare da quelle parti, di solito nei ristoranti lo servono con un canerderlo per contorno! Eh si, questi canederli sono dappertutto!!
E che dire di questo? Una meraviglia!! Dentro c'era un bar e tutti i tipi immaginabili di loaker, da quelli classici ai gusti più strani, tipo ai frutti di bosco o al cappuccino!
Queste due sono foto di due pranzetti preparati a casa dopo aver fatto spesa in austria, nella prima ci sono due bei wuster ricoperti di fette di speck, con una di quelle salsette pronte al sapore di gulash. Nella seconda, insieme a un wuster decisamente lungo, ci sono dei funghetti e una specialità penso austriaca dato che si trovava ovunque nei supermercati là, il fleischkase. Sembra un wuster gigante e a forma di parallelepipedo ed è buonissimo!!
E come ho già scritto nel post precedente, i dolci del trentino sono veramente qualcosa di indescrivibile, l'ultimo giorno prima di partire abbiamo terminato il pranzo di ferragosto con questa crepe magnifica ripiena di frutti di bosco caldi, con una pallina di gelato alla vaniglia a parte. Non vi dico nemmeno com'era...
Ed ecco una schmarren, o almeno mi sembra che si chiami così. E' una specie di pastella di uovo fritta, con sopra una spolverata di zucchero a velo, qualche ribes e mirtillo e una fogliolina di menta. Ottima anche questa!
Insomma, tirando le somme questa vacanza è stata stupenda e ancora ho un sacco di cose comprate là che piano piano sto assaggiando, nei prossimi aggiornamenti vi farò vedere le cose strane che ho comprato! E aggiornerò anche con una ricetta ormai fatta circa 2 mesi fa!

giovedì 19 agosto 2010

Tornata dalle montagne di Heidi

E' una vita che non aggiorno! Ma ho avuto delle cose da fare quindi non ho proprio avuto tempo! Oltre a questo sono anche stata una settimana in vacanza in montagna, in un paesello ai confini con l'austria dove tutti si sentono austriaci e per farti capire in italiano qualche volta devi pure faticare! Ma a parte queste stranezze della nostra Italia che proprio fatico a capire ho mangiato benissimo! Ahh, i canederli, io li ADORO!! Per non parlare dei dolci, della sacher, dei dolci con il grano saraceno, dei dolci con i lamponi o con la frutta sopra... ok, volevo farvi venire la voglia e sono andata a cercare se la pasticceria che fa i dolci più buoni che abbia mai assaggiato aveva un sito internet ma fortunatamente per voi non ce l'ha, così non potete vedere e quindi non potete soffrire del fatto di non aver assistito anche voi con i vostri occhi (e il vostro palato) a tutto quel ben di dio. Si perchè non è una pasticceria come se ne vedono normalmente. O almeno non da me, qui ci sono pasticcerie normali con le solite paste e i soliti dolci. Quando entrate in questo posto (a proposito, è la konditorei Kofler a Moso, in Val Pusteria) girate a sinistra e vi ritrovate 3 ripiani di 2 metri di lunghezza l'uno pieni di 15-20 torte diverse. E lì rimanete per una ventina di minuti buoni con la bocca aperta completa di bavetta che scende e con gli occhi sgranati a pensare... a niente! Non riuscite a pensare a niente. Dopo 20 minuti iniziate a ricollegare il cervello e vi prende il panico: quale assaggio? E' una decisione importante, importantissima, perchè per 4-5 euro sceglierete una fetta di torta talmente gigante che: 1. farete fatica a finire, 2. vi toglierà la voglia di dolce per tutta la giornata, 3. vi terrà compagnia per molto tempo dato che finirà (a seconda della vostra costituzione) nella pancia, nelle gambe, nei fianchi, ecc. ecc. Ok, alla fine vi sedete, chiedete la vostra fettona di torta e ovviamente ordinate anche del buonissimo skywasser, che con il suo aspro del limone vi aiuterà nelle fasi finali iperglicemiche degli ultimi bocconi di dolce. Io ci sono andata 3 volte in 7 giorni e non sono MAI riuscita a finire la mia fetta di dolce. E uscendo ogni volta mi sono ripromessa mentalmente di non tornarci più, basta si, non ho più voglia di dolce, questo è l'ultimo dolce che mangerò in vita mia, lo stomaco mi esplode... tutte cavolate, il tempo di 'smaltire' e due giorni dopo ricominciavo. La prossima volta che aggiorno vi metto la foto del dolce che mi sono presa tutte e 3 le volte, era talmente buono che non ho avuto la forza di cambiarlo!
Finita la parentesi dolce che altro dire... ho assaggiato i wuster austriaci compresa una cosa chiamata fleischkase, in pratica un wuster gigante e di forma parellelepipedale, una delizia! Ma la cosa che più mi piace fare quando vado in posti con cose così diverse da quelle che mi trovo a casa è andare nei supermercati a comprare prodotti del posto. Non solo prodotti freschi che poi non saprei come cucinare, io compro un sacco di cose pronte! Lo so, da brava foodblogger dovrei farmi orrore da sola, ma trovo che, a parte spendere un sacco di soldi per andare al ristorante ogni giorno, non ci sia metodo migliore per vedere cosa mangiano questi austriaci/abitanti di Sesto/San Candido/Moso. Avrò speso 200-300 euro nei vari supermercati e adesso mi ritrovo con 3-4 buste di cose pronte per essere studiate (e mangiate!). E quindi, fino a esaurimento scorte, inauguro ufficilamente una parte del mio blog che consisterà nel provare queste cose che ho comprato in vacanza e, in qualche caso, anche nel provare a rifarle usando ingredienti freschi! Vediamo un pò cosa ne esce! Sapete che vi dico, oggi niente ricetta, vi faccio una piccola carrellata di cose pappate in vacanza! Ah si, mi sono anche comprata un libro di ricette! In tedesco! E io non so una parola di tedesco....
Questa è stata la cena della mia prima sera, polenta con sopra del formaggio alla piastra con dei finferli.
E questa è la cena del mio ragazzo, pappardelle con ragù di cervo e finferli.

Questa è la veduta dal balcone di Sesto.
Sachertorte della pasticceria di cui vi parlavo, sormontata da una montagna di panna montata!

E questo è il dolce che ho preso tutte e tre le volte; il dolce alla ricotta. Questo è stato quello del primo giorno perchè gli altri due aveva anche uno strato sul fondo di circa un centimetro un pò più nero, c'erano i semi di papavero, una bontà!! Questo dolce è a dir poco magnifico!!
E questa è la nostra merendina completa di skiwasser!
E per oggi questa è l'ultima, un pò di dolci presi nella panetteria di Sesto.
Per oggi è tutto, nei prossimi giorni posterò le altre foto della vacanza e aggiornerò con una nuova ricetta!

giovedì 8 luglio 2010

Pranzo zenzeroso + Cocktail zenzeroso

Scusate l'assenza, dovuta a... in pratica a niente, solo mancanza di voglia di aggiornare! Però oggi mi farò perdonare perchè finalmente vi posterò il mio pranzo zenzeroso! A proposito di zenzero, mi viene in mente che nel mio bar di fiducia hanno modificato un cocktail che c'era nel menù della Martini (più precisamente il Martini Zen) aggiungendo tra le altre cose dello zenzero ed è venuta fuori una cosa buonissima! Se vi piacciono i cocktail rinfrescanti e non troppo alcolici questo dovrebbe proprio fare al caso vostro! In pratica in questo cocktail si pesta lo zucchero di canna con le foglie di menta e un pezzettino di zenzero, poi si aggiunge il Martini Bianco, il tè verde (offerto al bar gentilmente da me! e che tè verde, ovviamente io non porto mai prodotti scadenti, il mio è un pregiato tè bancha giapponese!) e si decora con delle altre foglioline di menta. Vi assicuro che è una favola! Tra l'altro oggi mi va di sfoggiare la mia cultura cocktailesca (che in realtà si limita a quello che mi insegnano al Raval - il bar più bello di Ancona > evviva la pubblicità gratuita!) e quindi vi consiglio anche di provare il Martini Gold di Dolce&Gabbana in edizione limitata, è molto buono! In realtà non so se l'argomento cocktail interessa o meno ai pochi lettori del mio blog, se fosse così sarei felice di allietarvi ogni tanto con l'arte del buon bere! Ormai per me sono passati i tempi delle ubriacature folli, ma mi è rimasta la curiosità di provare cose nuove e di sperimentare sapori nuovi anche nel bere (sono una persona curiosa in tutto, non solo in cucina). Quindi se non siete di Ancona e passate da queste parti fate un salto al Raval (in Piazza del Papa) e vi assicuro personalmente che non rimarrete delusi! Lo dico per chi non è di Ancona perchè se siete di qui al 90% ci sarete già passati ^_^
Ma passiamo a noi e alle mie ricette! Sono state realizzate tutte grazie a questa bellissima confezione di zenzero in polvere che vedete a sinistra, ovviamente integrata, nel caso della ricetta del pollo, con dello zenzero fresco. Il menù è iniziato con un bel risotto preso e riarrangiato liberamente da questo blog >> Meringhe alla panna 
Ed ecco la mia versione.
RISOTTO AL LIMONE, TIMO E ZENZERO

INGREDIENTI x 2
160 g di riso carnaroli
½ cipolla piccola
20 g di burro
scorza di un limone
vino bianco secco
500 ml di brodo vegetale
timo
zenzero in polvere
PROCEDIMENTO
Pulire la cipolla e tritarla, rosolarla con il burro a fuoco dolce. Aggiungere il riso, farlo tostare per qualche minuto, aggiungere il vino e farlo evaporare. Aggiungere un mestolo di brodo caldo e mescolare. Quando si sarà assorbito aggiungere un altro mestolo di brodo e continuare così fino alla completa cottura del riso. Poco prima del termine della cottura aggiungere la scorza di limone grattugiata, lo zenzero e il timo. Impiattare a mangiare!!


Dopo di questo ottimo, ottimo primo siamo passati al secondo che consisteva in dei bocconcini di pollo fritti allo zenzero, veramente buonissimi e semplicissimi da fare, presi e riarrangiati (poco) dal sito de La Cucina Italiana.


POLLO FRITTO ALLO ZENZERO

INGREDIENTI
400 g di petto di pollo tagliato spesso (oppure di polpa di pollo)
una radice di zenzero (ne bastano 4-5 cm)
succo di un’arancia
farina di mais
olio di arachidi per friggere
zenzero in polvere
sale
PROCEDIMENTO
Tagliare il pollo a pezzetti grandi più o meno come una noce. Grattugiare la radice di zenzero. Mettere i pezzetti di pollo in una ciotola, aggiungere il succo dell’arancia, lo zenzero grattugiato e 1 o 2 cucchiaini di zenzero in polvere, mescolare bene e lasciar marinare per circa mezz’ora. In un piatto mescolare la farina di mais con un paio di cucchiaini di zenzero in polvere. Ripulire leggermente il pollo dalla marinata (ma non troppo, altrimenti andrà via tutto il sapore di zenzero!) e passarli nella farina di mais facendo in modo che se ne rivestano perfettamente. Scaldare l’olio in una pentola e cuocere i pezzetti di pollo fino a che non saranno croccanti e dorati. Sgocciolarli, metterli sulla carta assorbente e mangiarli!!

Per finire ecco a voi altre due ricette per completare in dolcezza il pranzo, i biscotti allo zenzero e il sorbetto all'arancia. Purtroppo non ho molte foto dei biscotti allo zenzero, anzi l'unica che ho non rende giustizia a questi magnifici biscotti perchè gli altri li avevo fatti tondi e erano perfetti, invece questi della foto a forma di omino (ritagliati tra l'altro a mano dalla sottoscritta per mancanza della formina) si sono un pochino sbruciacchiati ai lati. Gli altri purtroppo sono finiti nel giro di 5 minuti nelle fauci di: ragazzo affamato, amica affamata, ragazzo dell'amica affamato. Ovviamente dopo che si erano sbafati anche gli avanzi del polletto allo zenzero... ahhh che soddisfazione!
Ah si, sia il sorbetto che i biscotti sono ripresi da ritagli di vecchi giornali (vecchi davvero, risalgono a quando avevo circa 15 anni e ancora pensavo che cucinare volesse dire buttare la pasta nell'acqua bollente e aggiungere un barattolo di pomodoro... i giornali risalgono alla nonna di un amico!), il sorbetto della ricetta originale era al limone, io ho semplicemente cambiato la parola LIMONE sostituendola con ARANCIA!

 
SORBETTO ALL’ARANCIA

INGREDIENTI
scorza di un’arancia
200 ml di succo d’arancia (io ho usato 5 arance biologiche non molto grandi)
500 ml d’acqua
250 g di zucchero
1 albume
PROCEDIMENTO
Per prima cosa scegliere il contenitore in cui metterete il vostro sorbetto (io ho usato quelli di alluminio usa e getta) e mettetelo a raffreddare nel congelatore. Lavare bene l’arancia, asciugarla e grattugiare la scorza in una casseruola. Aggiungere l’acqua fredda e lo zucchero. Mescolare e portare a ebollizione su fuoco basso. Lasciar sobbollire lo sciroppo per qualche minuto, o almeno fino a che lo zucchero non si sia sciolto del tutto. Togliere dal fuoco e far raffreddare completamente. Aggiungere allo sciroppo ormai freddo il succo d’arancia filtrato e mescolare. Filtrare il composto e versarlo nel contenitore che avevate messo a raffreddare e rimettete tutto in congelatore. Da questo momento dovrete controllare ogni circa 30 minuti a che punto è il vostro sorbetto. Quando inizia a solidificarsi ai lati (più o meno dopo 30 minuti se quando avete messo lo sciroppo in congelatore era freddo, se come me lo avete messo mentre era ancora tiepidino dovrete aspettare un’oretta) mescolarlo per non far formare i cristalli di ghiaccio. Dopo altri 30 minuti tirarlo fuori dal congelatore e incorporare l’albume leggermente montato, mescolando bene fino a che non sarà bene amalgamato. Rimettere in congelatore e ogni 30 minuti controllare e mescolare per impedire la formazione dei cristalli di ghiaccio. Quando si sarà solidificato (non diventa ghiaccio, rimane sempre un po’ morbidino, io l’ho lasciato 2 giorni…) sarà pronto. Prima di servirlo prenderlo a cucchiaiate e versarlo nel frullatore, azionare per alcuni secondi, fino ad ottenere la consistenza che preferite. Versarlo nelle coppette e mangiare!!


BISCOTTI ALLO ZENZERO

INGREDIENTI
320 g di farina
1 cucchiaino di lievito
125 g di burro
100 g di zucchero
20 ml di latte
1 (o 2) cucchiaini di zenzero
1 uovo sbattuto
sale fino
PROCEDIMENTO
Far ammorbidire il burro e lavorarlo in una ciotola insieme allo zucchero con una frusta, fino a renderlo liscio e gonfio. Aggiungere il latte e l’uovo sbattuto continuando a gonfiare il composto con la frusta. Incorporare 300 g di farina setacciata insieme al lievito. Aggiungere lo zenzero e una presa di sale. Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e riporlo in frigo per almeno 30 minuti. Accendere il forno a 180°. Riprendere l’impasto e impastarlo nuovamente. Stenderlo con un mattarello con uno spessore di circa 5 mm. Ritagliare i biscotti con le formine. Coprire una teglia con la carta da forno, trasferire i biscotti e infornare per 10 minuti. Sfornare, far raffreddare, decorare a piacere con della glassa e confettini e mangiare!

Mi ero dimenticata di una cosa, volevo ringraziare tutti per i commenti all'altro post!! Grazie grazie, mi fa sempre mooolto piacere riceverne!!

mercoledì 30 giugno 2010

Crostata alle pesche e mandorle + Un ricordo

Era da un sacco di tempo che volevo fare questo dolce, più o meno da 15 anni! Si perchè questo è un dolce speciale. Non vado molto d'accordo con mia madre, anzi si può dire che non ci vado d'accordo proprio per niente... ma c'è un ricordo legato a lei che mi fa quasi venire le lacrime agli occhi. Quando ero piccola e a mia madre piaceva ancora cucinare, capitava spesso che facesse dei dolci e io stavo a guardare e a mangiare i pezzetti di pasta cruda (cosa che faccio anche oggi!). Una volta fece una crostata con la frutta e dato che ci era piaciuta decise di farne un'altra, un pò diversa perchè la prima che aveva fatto era aperta sopra, invece la seconda la fece chiusa. Preparò la pasta, io ne mangiai un pezzetto, mise le pesche cotte dentro la frolla, chiuse con dell'altra frolla e per decorazione decidemmo di mettere un cuoricino sopra. Mi ricordo che non vedevo l'ora di assaggiarla, soprattutto per via del cuoricino di pasta frolla che decorava la superficie. Dopo averlo cotto ovviamente non si poteva mangiare subito, ma c'era bisogno di raffreddarlo, mia madre lo mise in bilico tra il davanzale e la finestra semi-aperta ma... dopo un pò cadde tutto nel giardino di sotto! Non potete capire la mia delusione... io aspettavo tanto di mangiare il dolce alle pesche con il cuoricino... Mia madre non rifece più quel dolce e io me lo portai nel cuore... fino alla settimana scorsa, quando o che ti salta fuori il contest de La Cucina Italiana, i dolci con la frutta fresca. E cosa potevo fare se non la crostata con le pesche di mia madre? Ovviamente ho riprodotto anche il cuoricino come decorazione!


L'unica modifica che ho fatto è stata aggiungere delle mandorle che, secondo me, con le pesche ci stanno molto bene. Eccovi la ricetta e, mi raccomando, non mettetela a raffreddare sopra una finestra!!


INGREDIENTI
250 g di burro
200 g di zucchero a velo
500 g di farina
una presa di sale
4 tuorli
4 cucchiai d’acqua
10 pesche di grandezza media
5 cucchiai di zucchero
50 g di mandorle pelate e tostate leggermente nel forno
succo di mezzo limone
PROCEDIMENTO
Preparare la frolla: mescolare lo zucchero con il burro, aggiungere la farina, il sale e i tuorli uno alla volta. Lavorare gli ingredienti fino a ottenere un composto bricioloso. Aggiungere l’acqua, lavorare fino a formare una palla, avvolgere nella pellicola e mettere in frigo per almeno un’ora. Nel frattempo pelare le pesche, tagliarle a spicchi e versarle in una padella con l’aggiunta del succo di limone e dello zucchero. Cuocere per una decina di minuti, poi aggiungere le mandorle. Mescolare. Prendere 2/3 della frolla, stenderla e rivestire uno stampo da circa 25 cm imburrato e infarinato; aggiungere le pesche con le mandorle. Usare il resto della frolla per ricoprire il tutto. Mettere in forno caldo a 180° per 30 minuti. Sfornare, lasciar raffreddare e mangiare!


Con questa ricetta partecipo al contest de La Cucina Italiana


martedì 29 giugno 2010

Riso al cartoccio con moscioli + I moscioli!


Questa ricetta risale ancora al periodo di freddo glaciale che c'è stato qualche settimana fa, così sfogliando La Cucina Italiana mi sono imbattuta in questo cartoccio molto particolare. Mi sono sempre piaciute le cose cotte al cartoccio, soprattutto per Il Momento. Il Momento è quell'attimo in cui si apre il cartoccio. Bè, chiunque l'abbia provato sa sicuramente di cosa parlo, per gli altri... cosa fate ancora qui davanti, andate a cuocere qualcosa dentro un fagottino di carta da forno o di alluminio! Su su!!


A parte il lato puramente olfattivo (e gustativo ovviamente) la cottura al cartoccio è anche adatta a chi, come me, è perennemente a dieta, perchè i cibi si cuociono benissimo con un minimo di condimento e risultano saporitissimi ugualmente, soprattutto se aggiungete delle erbe aromatiche che nel cartoccio sprigionano tutto il loro incredibile profumo, e credetemi, alla fine faranno la differenza. Di solito si cucina il pesce al cartoccio, o al massimo la pasta al cartoccio, le verdure al cartoccio, ma devo ammettere che il riso al cartoccio non l'avevo mai provato! La ricetta lo prevedeva così, bianco, senza niente, un piatto dallo stile orientaleggiante dato anche dalla presenza del riso basmati, ma che io ho anconetizzato aggiungendo degli stupendi moscioli!

Chissà se sapete cosa sono i moscioli... dai che è facile, sono le cozze! Ma dire moscioli non è esattamente sinonimo di cozze, i moscioli sono solo quelli pescati qua, più precisamente (come trovato scritto nel sito portonovopesca) con il nome "Mosciolo" si intende il mitilo pescato nella zona di Portonovo di Ancona e precisamente nel tratto di mare che va da Pietralacroce ai Sassi Neri di Sirolo. Volevo mettervi una foto di un tratto del mare ma per ora non ce l'ho, i prossimi giorni vado a farci una passeggiatina e poi le posto! Ed eccovi la ricetta, molto semplice e ideale per essere accompagnata da altri piatti di pesce!

INGREDIENTI x 2 piccole porzioni
100 g di riso basmati
prezzemolo tritato
300 ml di brodo
moscioli lessati e sgusciati a piacere
olio
PROCEDIMENTO
Foderare un piccolo stampo con un doppio (anche triplo!) strato di carta da forno bagnata e strizzata, la carta deve bastare per chiudere il tutto in un fagotto quindi ce ne vuole parecchia. Ungere il fondo con un cucchiaio d’olio, aggiungere il riso, il prezzemolo tritato e i moscioli tagliuzzati. Coprire con il brodo cercando di non farlo uscire dalla carta (non come ho fatto io che mi è uscito tutto!) e chiudere a fagotto con lo spago. Infornare a 180° per 20-30 minuti, sfornare e mangiare!