Ecco si, avevo chiamato la neve, ci ha messo un pò ma alla fine è arrivata, e anche tanta! Anche in questo momento non accenna a smettere e, ora dopo ora, se ne accumula sempre di più. Penso che non ci sia risveglio migliore di quando apri la finestra, guardi fuori e vedi tutto ricoperto da un soffice manto bianco. Speriamo che duri ancora qualche altro giorno!
Ma veniamo alla cucina. Questa di oggi è una delle ricette di Jamie che amo di più e in realtà è anche una delle ricette che ho fatto di più, il che è strano per me che non amo molto ripetermi. Ma il pollo arrosto mi ha salvato svariate cene perché è semplice da fare e soprattutto è buono! Dato che questa è decisamente la migliore ricetta di pollo arrosto che abbia mai provato in vita mia, ho deciso di lasciarvela tutta nei dettagli!
INGREDIENTI
Un pollo da 1-1,5 kg
sale e pepe
3 manciate di erbe fresche (basilico, prezzemolo, maggiorana)
olio
1 limone
4 foglie di basilico
2 rametti di rosmarino
PROCEDIMENTO
Riscaldate il forno a 225°C. Lavate il pollo fuori e dentro, poi asciugatelo con dello scottex. Sfregare la cavità con il sale. Sollevare delicatamente la pelle sopra la parte del petto, facendo attenzione che non si rompa. Spargere un pò di sale in questo spazio e metterci dentro anche le erbe tritate. Condire bene tutto il pollo con l'olio. Mettere nella cavità del pollo un pò di basilico, rosmarino e un limone. Fare 3-4 tagli nele cosce e far assorbire bene il condimento. Mettere il pollo nella teglia e cuocerlo per circa un'ora.
Ecco, è facile! L'unica cosa che faccio di diverso è questa: invece di mettere le erbe nel pollo e poi cospargere tutto di olio, di solito preparo una ciotola con un bel pò di olio, ci metto le erbe (a volte fresche, a volte uso quelle secche), il sale e il pepe, e poi condisco tutto con questa mistura. E se non state troppo a guardare la linea, vi consiglio anche di infilare, sotto la pelle del petto, qualche fetta di pancetta! Gnaaamm!!
Ma sapevate che il pollo ha origini indiane? Wikipedia ci dice infatti che è un uccello domestico che deriva da alcune specie selvatiche, di origini indiane. E chi lo sapeva! E il nome deriva dal latino pullus che significa animale giovane, infatti la radice pu- ha il significato di procreare (tipo pulcino, pupo, puerile...). Il dizionario etimologico ci dà anche il significato figurato: uomo inesperto e acconcio ad essere pelato, cioè messo di mezzo e spogliato. Insomma, pensate alla classica frase che tutti avremo detto una volta nella vita "sono proprio un pollo/sono proprio una polla", che quindi non significa "fatemi arrosto che divento tenera dentro e croccante fuori", ma più o meno "sono ingenua".
Bene, la lezione sui polli è finita, fuori non nevica quasi più e quindi non mi rimane che finire di fare colazione! Alla prossima ricetta!
1 commento:
la neve te fa male.......
jessy
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