sabato 30 luglio 2011

Bicchierini tricolore e Fiera del fritto (in ritardo)

Torna il caldo... poco male, tra una settimana partirò alla volta di posti più freschi, con più piogge, più venti freddi, più verde, più mucche, più canederli in brodo e più dolci alla ricotta strabuonissimi. Ho già capito che (a meno che non mi decida ad andare a fare passeggiate per i monti) tornerò a casa con una decina di chili in più. Ma ne vale veramente la pena per quelle delizie!
Rimanendo in tema cibo, parto direttamente con quello di "oggi", condividendo con voi la mia soddisfazione per aver finalmente aperto la cartella del computer "foto marzo-aprile": questo vuol dire che sto rimontando, forse riuscirò a rimettermi in pari con gli aggiornamenti! La foto fa schifo, lo so. Non che di solito sforni questi capolavori con la mia macchina fotografica ma questa l'ho fatta proprio di notte, con una luce pessima e tra l'altro con tutte quelle ombre orribili. Però la ricetta (presa dal numero di Sale&Pepe di marzo 2011) mi era piaciuta! Non è che ci sia molto da dire:
1. Strato di pomodori tagliati a dadini mischiati con pomodori secchi sempre stagliuzzati.
2. Strato di ricotta con mandorle.
3. Strato di ricotta con basilico.
Dovrei precisare che io la ricotta non la mangio mai da sola, al massimo come condimento della pasta, ma da sola mi fa schifo. Devo dire però che mescolata così, prendendo con una cucchiaiata tutti e tre gli strati non era niente male! Quindi è una bella idea per un aperitivo, ma magari la prossima volta userò dei bicchieri più bassi dove sicuramente sarà sia più facile mangiarci e soprattutto sarà più facile metterci dentro le cose senza sporcare tutto il bicchiere...
Ok, archiviata la parte "ricetta" passiamo ad altro! Nella cartella "foto marzo-aprile" ho ritrovato le foto di quando sono andata alla fiera del fritto di Ascoli, o meglio "Fritto Misto".
Bella, mi è piaciuta molto! Ti davano un tagliandino (non mi ricordo quanto costava) e avevi 3 assaggi di fritto e altre cosine come un mini sorbettino al caffè e un babà immerso nell'Anisetta Meletti (un liquore nato proprio ad Ascoli nel 1870!), che è una specie di anice. Ma passiamo alla parte più interessante, il fritto! C'erano tutti stand provenienti da varie regioni italiane e alcuni stranieri. Io ero partita da casa convinta che avrei preso le olive ascolane (le amo alla follia), invece una volta arrivata lì mi sono fatta attirare da talmente tante cose che ho lasciato perdere le olive!
Questo l'ha preso Sergi, lui non sa resistere a qualcosa che abbia dentro del prosciutto crudo! Era una specie di focaccia fritta (sicuro c'era scritto anche il nome da qualche parte ma la mia memoria a lungo termine mi sta abbandonando) farcita di semplice prosciutto crudo!
Io invece a parte un supplì di riso ho preso queste polpettine di baccalà. Come potete vedere siete fortunati che sono riuscita a fotografarla perché erano talmente buone che sono finite in 3 secondi.
Ma la cosa più buona per me è stata questa:
era nello stand di cose spagnole (o catalane). Mi sono fatta spiegare cos'era perché erano veramente buonissimi ma adesso non lo ricordo più di preciso! Dovrebbe essere una pasta tipica (tipo spaghetti in pratica) che viene cotta non ricordo come, ma la cosa buona era la salsina, fatta con aglio e mela. Era favolosa! Mi ero riproposta di provare a farla ma ovviamente me ne ero completamente dimenticata fino a che non l'ho scovata tra le foto...

E vabbè, gioendo per la nuvolozza che si è appostata sopra casa mia e sperando che decida di rimanere e  deliziarmi con un pò di pioggia, vi saluto! E non dimenticatevi di lasciarmi un commentino se passate, fa sempre piacere!

Se volete la ricetta precisa dei bicchierini tricolore basta chiedere!

domenica 24 luglio 2011

Recipe 37: Twister bread e Pesca dal balcone

E finalmente il tempo è come lo desidero! Una bella pioggerella sottile che ha rinfrescato tutta l'aria, una vera goduria! Infatti oggi mi è venuta voglia di sistemare casa (con conseguente spostamento mobili e coinvolgimento del povero boy che è stato costretto a spostare divano e altre cose sparse per casa), addirittura di studiare (con conseguenze però nulle per ora) e ieri, dato che iniziava già a rinfrescare, mi sono anche data al giardinaggio (leggi: tentativo disperato di salvare povere piante morenti che sostano nel mio balcone). Abbiamo persino pulito il balcone, passando lo straccio per togliere tutto il sudiciume! Cosa ovviamente del tutto vana dato che adesso che piove c'è una bella pozzanghera... ma non importa, io amo la pioggia!

Tra l'altro ieri c'è stata una folata di vento che ha fatto cadere un tappetino da lavandino che stava ad asciugare nella finestra: è caduto nel giardino della casa di sotto che però è disabitata. Non potevamo scavalcare la rete perché non c'è un cancelletto, e dietro la rete c'è una specie di siepe, quindi era impossibile. E ovviamente il tappetino era caduto in un punto in cui era impossibile prenderlo da qualsiasi direzione. E io che mi ero sempre chiesta a cosa servisse un ragazzo con la passione della pesca, ieri ho finalmente avuto la mia risposta: a recuperare oggetti caduti in giardini disabitati. Infatti lui ha preso un filo da pesca, ci ha messo un piombino per farlo andare giù senza volare a destra e a sinistra e un amo. Al mio primo tentativo avevo già uno spettatore: uno dei vicini che era nel balcone, che è entrato in casa, è riuscito poco dopo con la ragazza/moglie e entrambi si sono messi comodamente seduti nel loro balcone a gustarsi la scena di due pazzi che tentavano di pescare dal balcone. Purtroppo l'amo era troppo piccolo, quindi abbiamo dovuto usarne uno che avrebbe voluto essere usato per pescare qualche pesce tipo squali o balene, ma alla fine Sergi (non io, sono proprio negata anche per la pesca di tappetini da lavandino) ce l'ha fatta! Lui si è beccato l'applauso dei vicini e io ho riavuto il mio tappetino!
Mi chiedo cosa facciano le persone normali di sabato pomeriggio...
Ma veniamo alla ricetta di oggi, che più che ricetta è un'idea: il Twister Bread. Sempre ricetta di Jamie, lo adoravo prima di iniziare a fare tutte le sue ricette e continuo ad amarlo adesso che mi sta facendo scoprire cose sempre diverse ma allo stesso tempo semplici. Ti fa davvero venire la passione per la cucina. Jamie, ti prego, portami via con te a cucinare in uno dei tuoi ristoranti! Ok, ricomponiamoci e torniamo alla ricetta: fate l'impasto del pane, quello che avete collaudato da anni e anni, o da generazioni e generazioni, o quello che trovate su internet cercando "impasto per pane". Stendetelo con una forma quadrata e con uno spessore di circa un centimetro, spalmateci sopra il pesto e arrotolate tutto. Tagliate dei rotolini di circa 4 cm e metteteli in una teglia con il lato tagliato girato verso sopra, come nella foto.
Mettete in forno a 225°C per 15-20 minuti, sfornate e... si Jamie, tu dici di farli raffreddare per 30 minuti, ma ti rendi conto che è impossibile resistere, vero? Sono ottimi sia caldi che freddi, una vera delizia. Infatti mentre preparavo l'aggiornamento del blog mi sono resa conto di avere una scatola di basilico fresco e... indovinate cosa ci farò? =)


giovedì 21 luglio 2011

Recipe 36: A spottier dick pudding e Man vs Food

Avete mai visto Man vs Food? Io adoro quell'uomo. Ok, come adoro Jamie Oliver, Gordon Ramsey e il tipo di Orrori da gustare. Si vede che guardo programmi che hanno a che fare con il cibo? Ma dicevo, guardare Man vs Food mi mette ogni volta una fame assurda. Io che non ho MAI invidiato gli americani, quando guardo quel tipo che si sbafa hamburger dalla carne che sembra sciogliersi in bocca, tenerissima, affumicata, mi fa veramente venire voglia di prendere un aereo e andare ad assaggiare quelle bontà. Per esempio adesso si sta pappando delle alette di pollo: io non mangio mai le alette di pollo quando sono a casa ma, non so perché, quando guardo lui che le mangia non riesco a pensare ad altro che "alettedipollo, alettedipollo, alettedipollo". E che dire di quando mangia il gelato? Io di gelato ne mangio pochissimo e rigorosamente monogusto. Ma quando lui si trova lì davanti quelle coppe enormi con chili di gelato e altri chili di guarnizioni, vorrei essere al suo posto.
Adesso sta parlando della cotenna fritta... ma quando mai io mangio la cotenna?? Eppure in questo momento me ne sgranocchierei tranquillamente un bel piattone! Non lo so, solo a me fa questo effetto??
Passando al mio amore cuoco numero uno (Jamie), proseguiamo con le sue ricette: questa è la volta di A spottier dick pudding. E da qui inizia la mia storia di amore-odio con il pudding. Ovviamente non l'avevo mai assaggiato prima, non è che da noi sia così popolare. Il pudding è un dolce tipico dell'Inghilterra e se lo cercate su internet vedrete che ce ne sono parecchie varietà. Tra l'altro con la parola pudding si intende sia il dolce che sto per spiegarvi, sia una specie di budino o comunque una tipologia di dolce cremoso fatto con la gelatina. Quello che mi propone Jamie non è il budino ma l'altro tipo.
La difficoltà è minima, se si toglie il fatto che deve essere cotto in una pentola con l'acqua che arriva a metà stampo. Già trovare uno stampo e una pentola adeguati è stato difficile, a questo aggiungeteci che. se mettete lo stampo con dentro l'impasto in una pentola, aggiungete l'acqua fino ad arrivare a metà stampo e portate a ebollizione, vi ritroverete a stare per le 3 ore che servono per la cottura con un simpatico "trtrtr tintin tin trtrtrtr trtrtr tintintin", ovvero lo stampo che sbatte nella pentola. E dato che lo stampo che uso è di quelli di vetro (quelli che possono andare nel forno), sarei costretta a stare 3 ore con l'angoscia di ritrovarmi lo stampo in mille pezzi e l'impasto che galleggia nell'acqua. Alla fine Sergi ha escogitato un metodo per non far fare rumore a tutto questo aggeggio: semplicemente abbiamo messo degli stampini di alluminio rigidi da muffin sotto allo stampo di vetro, in modo che non tocchi il fondo della pentola e non faccia quel rumore preoccupante. A parte questo il procedimento è semplice: basta prendere burro, uvetta, farina, zucchero, molliche di pane, succo di limone, zenzero in polvere, noce moscata grattugiata, mescolare tutto, aggiungere un uovo e il latte. Finito.
Il problema è che questo primo esperimento non è stato dei migliori, anzi... si vede che non amo particolarmente l'uvetta e, come potete vedere dalle foto, questo dolce era fatto per il 90% da uvetta. Oltretutto ho anche aggiunto delle nocciole e mandorle all'impasto per rendermelo un pò più appetibile.
Devo dire che anche la consistenza è molto diversa dai dolci a cui sono abituata, quindi è stata un'esperienza abbastanza traumatizzante. Quello che è peggio è che, girando pagina nel libro di Jamie, ci sono ben altre 5 ricette di questo pudding! Ero terrorizzata e per un attimo ho pensato di incollare insieme le due pagine di queste terrificanti ricette e far finta che non esistessero. Come sarà andata a finire? Vedrete, vedrete...

Se volete la ricetta per intero lasciatemi una richiesta nei commenti!

venerdì 15 luglio 2011

Recipe 35: Slow-cooked artichokes, sweet cherry tomatoes, thyme and basil

A tutti sarà capitato di assistere a scene in cui, quando si è in fila da qualche parte, qualcuno ti passa davanti. Ecco, è una cosa che non sopporto. Ascoltare persone che si lamentano del tempo passato a fare una coda è una delle cose che mi esaspera di più. E purtroppo tutte le volte che devo fare un qualche esame all'ospedale, c'è sempre il gruppetto di persone che stanno una o due ore a lamentarsi del tempo che passa. E ovviamente c'è sempre lo sveltone di turno che, con una scusa o con l'altra, riesce a passare davanti agli altri. Chi tira in ballo la figlioletta che non mangia da 6 ore, chi doveva andare a fare spesa e ormai non fa più in tempo, chi ha chiesto solo un'ora di permesso dal lavoro, chi addirittura minaccia di chiamare i carabinieri. Ma stiamo scherzando? Capisco che un'ora e mezzo di ritardo è una cosa abbastanza spropositata, ma questo di sicuro non ci autorizza a prendercela con le infermiere che stanno di turno o a tirare in ballo i mille impegni che ognuno di noi ha. E ieri tra la folla c'era un "simpatico" vecchietto che è stato tutto il tempo a lamentarsi, a dire che era dalle 14.30 che aspettava e alla fine viene fuori che aveva appuntamento alle 17! Il bello è che mentre inveiscono contro non si sa chi, cercano in giro sguardi di approvazione, cosa che trovano molto facilmente dato che anche gli altri non vedono l'ora di lamentarsi, mentre quando guardano nella mia direzione io sorrido e mi giro da un'altra parte. Questo è un chiaro esempio di maleducazione da parte delle persone, una cosa che non ho mai sopportato. C'è una coda, un ordine di prenotazione? Deve essere rispettata. Punto. Quelli che mi fanno più ridere sono i vecchietti in pensione: ma cosa avrai mai da fare a casa? Stai lì, fai due chiacchiere con chi ti sta vicino e ti sei risolto la giornata. Bo, io tutta questa cosa di avere fretta non l'ho mai capita.
Probabilmente cucinare aiuta: tanti impasti, tante lavorazioni esigono calma e pazienza. Non puoi avere fretta e quindi impari ad aspettare.
Ok, questo non c'entra granché con la ricetta di oggi, anche se il nome ha qualcosa a che fare con la lentezza: Slow-cooked artichokes, sweet cherry tomatoes, thyme and basil. Altra ricetta di Jamie, altra ricetta semplicissima. Pulite i carciofi e tagliateli in 4, cuoceteli in padella per 4-5 minuti con un pò di succo di limone, aglio e timo e poi metterli in una teglia con qualche pomodorino ciliegia condito con olio, basilico, sale, pepe e peperoncino. Mettete tutto in forno per una quarantina di minuti e alla fine avrete un ottimo contorno! Jamie voleva pomodorini ciliegia rossi e gialli ma io quelli gialli non li ho mai visti... potrei anche piantarli ma questo avrebbe fatto slittare la ricetta di qualche mesetto...

Se volete la ricetta per intero lasciatemi una richiesta nei commenti!

venerdì 8 luglio 2011

Muffin speziati al cioccolato e Minestre bollenti

Il caldo continua e non accenna minimamente a smettere. Ieri a un certo punto mi stavo per sciogliere! Certo che io non aiuto di certo il mio raffreddamento dato che i miei pranzi sono formati per un buon 80% da minestre o minestroni. Che ci posso fare, io ancora continuo a sentire la vocina di mia nonna che dice "mangia il minestrone quando è caldo, che ti rinfresca"! E io da brava nipotina seguo i consigli della nonna: è caldo, ci sono più di 30 gradi e mi mangio un bel piatto di minestrone fumante. Ma fumante fumante, non sono di certo di quelle persone che mangia i brodini tiepidi o a temperatura ambiente, io mi ustiono ogni singola volta. Quando ero più piccola mi ricordo che quando non mi andava di mangiare quello che preparava mia madre per cena, mi facevo la minestra. Riempivo la pentola d'acqua, mettevo il brodo, buttavo la minestra e ogni circa 10 secondi ne prendevo 5-6 cucchiaiate per assaggiarla. In pratica alla fine ne rimaneva un piattino scarso! Tra l'altro è stato da lì che ho iniziato ad apprezzare la pasta al dente. Ma non parlo di un "al dente" classico, io la mangio veramente al dente! Se nella confezione c'è scritto 13 minuti io ce la tengo 9, se c'è scritto 9 ce la tengo 5. Per non parlare della minestra: se c'è scritto 4 minuti la butto, mescolo per una trentina di secondi e la tolgo dal fuoco! E poi ovvio, c'è la pasta fresca: di quella ne finisce sempre una manciata nella mia bocca prima di finire in pentola a cuocere!
Ma a parte le mie stranezze alimentari, passiamo al muffin di oggi: muffin al cioccolato speziati. Questa volta l'impasto è fatto con burro, zucchero normale e zucchero di canna, 2 uova, panna acida, un pò di latte, farina, lievito, cacao amaro e scaglie di cioccolato. Per dare la speziosità ci voleva del pimento ma io non ce l'avevo e soprattutto non sapevo dove comprarlo! Allora sono andata a cercare cos'era questo pimento dato che non ne avevo la più pallida idea. Su wikipedia ho trovato che è pepe garofanato, quindi ho avuto la brillante idea di pestare insieme il pepe e un chiodo di garofano... ecco, secondo me sapevano decisamente troppo di chiodo di garofano, ma gli altri hanno apprezzato! Quindi altri muffin ben riusciti!

Se volete avere la ricetta per intero lasciatemi una richiesta per commento!

lunedì 4 luglio 2011

Muffin mele e cannella e Il futuro

In questo periodo faccio molti progetti per il futuro. In realtà sono una di quelle che li fa di continuo: a volte sono dei veri e propri sogni ad occhi aperti, altre volte sono cose più fattibili, ma la mia specialità è cercare di rendere fattibili i sogni ad occhi aperti. E come dicevo, in questo periodo sto cercando di vedere se uno di questi sogni possa diventare fattibile, se mi devo accontentare di un sogno di riserva o se è meglio lasciar perdere e continuare per la strada classica (che comunque non è facile lo stesso). Tutto questo pensare, informarsi e cercare di capire la strada da prendere, ovviamente sottrae tempo al mio studio e questa è una cosa decisamente stupida dato che i miei sogni hanno tutti come base il fatto di prendere la laurea in Medicina. Ma è più forte di me, sono sempre stata così, guardo al futuro e non riesco a concentrarmi sul presente.
Da qualche tempo ho scoperto un'attività che invece mi fa tenere lo sguardo fisso su quello che accade in quel momento. Più o meno questo dura una ventina di minuti, il tempo di cottura dei muffin. Guardare quelle piccole delizie che si gonfiano nel forno è una cosa davvero appagante. Quando quell'impasto molliccio che ha richiesto meno di 5 minuti di preparazione finisce nel forno è una vera delizia starlo a guardare mentre si trasforma in una cosa del tutto diversa. Sto provando tutti i tipi di impasto immaginabile, questo in particolare è fatto con metà farina integrale, lievito, zucchero di canna, latte, uova e burro fuso. E in questo caso si aggiungono mele e cannella. E anche io che non amo di certo le mele, li ho trovati buonissimi (anche se, devo ammetterlo, le mele con la cannella prendono tutto un altro sapore!).
Quindi la prossima volta che dovete tenere fissa la mente nel presente perché i vostri pensieri vagano troppo c'è solo una cosa da fare: i muffin!

sabato 2 luglio 2011

Recipe 34: Pork and crackling

In questo periodo sono molto occupata, tra la preparazione degli esami devo anche metterci l'eterna lotta tra la mia pigrizia e la voglia di tenere una casa in condizioni decenti (di solito vince la pigrizia). In realtà continuo sempre a cucinare, sono solo gli aggiornamenti al blog che mi riescono difficili. Mi ripropongo sempre di essere più costante ma poi c'è puntualmente qualcosa che mi scombussola i piani.
Comunque in questi giorni sono anche abbastanza felice dato che il caldo asfissiante che si stava impossessando di Ancona ha ceduto il posto a delle belle nuvolozze grigie pieni di pioggia! E' un piacere guardare fuori della finestra senza vedere quella tonalità di colori caldi, molto meglio il grigetto intervallato da una bella pioggerella. Lo so che sono quasi (?) l'unica a pensarla in questo modo, tutti non vedono l'ora che arrivi l'estate per andare al mare o per godersi un pò di sole mentre per me l'estate è una vera e propria tortura. Ma continuo a pensare che tra un paio di mesi inizierò già a pregustare l'autunno, la mia seconda stagione preferita (chissà quale sarà la prima)! Tra l'altro non vedo l'ora di iniziare il prossimo anno di università che dovrebbe portarmi una materia che mi interessa molto. Staremo a vedere!
Ma passiamo alla ricetta che vi propongo oggi, cioè il Pork And Crackling. Devo dirvi la verità: io ho fatto solo il Pork, senza Crackling. Questo perché fare il crackling avrebbe voluto dire chiedere al macellaio un filetto di maiale con la pelle, ma lì esposto non ce l'aveva e mi sono vergognata di chiederglielo! Per fare questa delizia bisogna mettere a marinare un bel pezzo di filetto di maiale con un mix fatto da semi di finocchio, aglio, rosmarino, aceto balsamico, basilico e olio. Prima però bisogna strofinarlo con il sale e un pò di rosmarino. Dopo averlo marinato basta metterlo sulla gratella del forno e sotto si mette una teglia con tutto il mix della marinatura a cui si aggiungono delle verdure, delle ossa di maiale e dell'acqua. Si mette sotto ovviamente in modo che il maiale mentre cuoce sgocciolerà nella teglia. Alla fine quello che c'è nella teglia si usa per fare il sughetto! Ci vuole un pochino per farlo tra marinatura e cottura, ma ne vale veramente la pena! Bene, per adesso aggiornamento veloce, spero di riuscire a farne un altro a breve! Ho così tante ricette da postare che mi chiedo se riuscirò mai a mettermi in pari!