giovedì 8 novembre 2012

Quale sarà la mia meta, Fisse e Cupcakes con burro d'arachidi

Solo un breve post per anticiparvi qualcosa sul cambiamento che avverrà su questo blog. Come accennavo la vosta scorsa, la voglia di trasferirmi all'estero ce l'ho da quando avevo 13 anni ma purtroppo non ho mai coronato quel sogno. No, non lo coronerò nemmeno a breve, non sono in procinto di trasferirmi da qualche parte del mondo da un giorno all'altro (purtroppo!). Però vorrei provare ad avvicinarmi di più a quella che (spero) sarà la mia meta futura. Ne ho cambiate tante nella mia mente, di mete future, alcune erano frutto di mode giovanili, altre erano decisamente troppo difficili da raggiungere; adesso però ne ho scelta una che potrebbe soddisfarmi.

Ecco allora che viene fuori la parte più assurda di me: il mio cervello entra TOTALMENTE in fissa per una cosa.

E qui potrei aprire una bella parentesi: questa cosa l'ho presa sicuramente da mio padre. Nel corso degli anni ha avuto varie fisse e quando gliene prendeva una non lo fermava nessuno. E continua anche adesso! Tra le migliori si possono ricordare:

- la fissa per il computer: quando ero piccola avevamo il computer in camera mia e mio padre stava fino a tarda notte davanti allo schermo a fare non so cosa, per ore e ore! Parliamo dei tempi in cui non c'era ancora Windows, ma c'era quella bella schermata iniziale del dos, tutta nera, in cui dovevi digitare non so quali strani comandi solo per far partire un giochino con 5 colori e dove il pupetto poteva o andare avanti o saltare. Detto così sembra che io abbia 60 anni, dato che sembra di parlare della preistoria! In realtà ne avrò avuti 10 si e no e penso che tra tutti quelli che conosco siamo stati i primi ad avere un computer! La fissa è continuata per anni e anni, avremo cambiato mille computer per avere sempre il migliore, a un certo punto avevamo 4-5 hard disk, poi addirittura 2 computer collegati allo stesso schermo! Insomma, casa mia è sempre stata all'avanguardia per la tecnologia dei computer!

- la fissa per la marmellata di ciliegie: questa è stata breve, ma ha permesso a mio padre di comprare un supersnocciolatore di ciliegie direttamente dalla Francia! Vi chiederete "e perché proprio dalla Francia, non poteva comprarlo in Italia?" Ehhh no! In Italia c'erano solo snocciolatori che snocciolavano una ciliegia alla volta, il supersnocciolatore francese invece ne snocciolava 2 alla volta! Un risparmio del tempo non indifferente dato che in campagna avevamo un albero di ciliegie che ne aveva fatte chili e chili di ciliegie!

- la fissa per i balli caraibici: in quel periodo, ogni volta che tornavi a casa c'era musica caraibica di sottofondo, a un certo punto della serata poi mio padre e mia madre si mettevano a provare le figure dei balli cercando di coinvolgere anche me e mia sorella (che però fuggivamo via!).

- la fissa per i liquori: questa continua ancora oggi e ci permette di gustare ogni tipo di liquore immaginabile! Dal classico liquore al basilico, a quello alla liquirizia, abbiamo avuto quello al melograno, alle noci, alle more, a un mix di erbe, all'arancio, all'arancio amaro, all'arancio acerbo, fino ad arrivare al mio preferito, quello alle giuggiole. Insomma, mentre gli altri sono costretti ad andare al supermercato a comprare questi liquori (che poi non è che si trovano molto in commercio), io devo solo aprire un mobiletto di casa e scegliere!

- la fissa per il legno: anche questa è ancora in corso. Voi immaginatevi uno strumento qualsiasi per lavorare il legno. Ma uno qualsiasi. Mio padre ce l'ha. A parte le cose classiche (quei cosi per segare, altri mille attrezzi da officina del legno, ecc ecc), volete per caso un goniometro o una riga che vi segna alla perfezione i millimetri perché ci sono dei buchi dove potete metterci dentro la matita proprio nel millimetro preciso? Lui ce l'ha. Volete una sega che vi taglia il legno con un disegno scelto da voi e che quindi deve essere collegata a un computer? Lui ce l'ha!! In pratica è un laboratorio del legno, ovviamente le cose che qui non si trovano le ordina su internet dai posti più disparati del mondo, infatti ha delle cose che qui in Italia avranno lui e lui!

Ok, io sono così quando mi prende una fissa. Quindi adesso che ho scelto quale sarà la mia meta, tutto girerà intorno a lei. Oggi inizio un corso di lingua (ovviamente la lingua della mia futura meta) e ieri ho comprato un libro di cucina tipica della mia meta. Ed ecco quindi che arriviamo al mio blog: dal prossimo post ho deciso di incentrare Polpette Rosa sulla mia futura meta, che continuo a chiamare genericamente "meta" perché non voglio ancora svelarvi qual'è! Però come dicevo prima vorrei intanto avvicinarmi un pò a lei, vorrei portare un pò di lei a casa mia e, grazie al blog, anche a casa vostra.

Chi indovina quale può essere questa meta? Su su, buttatevi!

Intanto non fatevi ingannare dalla foto di oggi, i cupcakes con ripieno di burro d'arachidi non c'entra niente! Sarebbe stato troppo facile indovinare, questi dolcetti gridano da ogni loro ingrediente: AMERICA! Ma no, non sono così banale! Comunque se volete, provate a farli questi cuppy, basta prendere una ricetta qualsiasi di cupcake e una volta fatto l'impasto versarne metà nei pirottini, mettere in ognuno una pallina di burro d'arachidi (passata un pochino nella farina giusto per dargli una forma) e poi coprire con l'altro impasto.

A presto!

lunedì 5 novembre 2012

Semifreddo ai fichi e miele (n.66) e Voglia di trasferirsi

Ho sempre pensato che mi sarei trasferita un giorno o l'altro. Non ho mai pensato che sarei rimasta qui in Ancona. Non perché non mi piaccia... è vero che non sono mai stata molto patriottica, però penso che sia normale sentire un senso di appartenenza alla città dove sei nato e cresciuto. Impari davvero a conoscerla una città, quando ci vivi per tanto tempo. Nessuno, tra le persone che vengono da fuori e si trovano qui di passaggio, conosce davvero Ancona, soprattutto quando ci vieni con dei pregiudizi. Come ogni città ha lati positivi e negativi, però per chi non è di qui è davvero difficile avere un quadro preciso e si rischia di cadere nella trappola dei luoghi comuni o delle banalità. Senza contare che trovo sempre di cattivo gusto criticare una città o un paese che ti ospita. Del resto, nessuno ti impone di trasferirti, puoi benissimo restartene a casa tua!
Per questo penso che sarei un'ottima candidata per integrarmi ovunque. Difficilmente do giudizi affrettati alle culture diverse dalle mie e fortunatamente sono una persona che riesce a trovare del buono praticamente ovunque. Penso che chi si trasferisce, soprattutto all'estero, deve essere una persona molto aperta e deve tenere a mente una cosa principalmente: tu sei ospite, l'hai deciso tu di trasferirti, quindi è inutile continuare a vantarsi del fatto di essere italiani, di avere la cucina migliore del mondo, di avere la lingua più bella, di avere il mare più bello, di essere più socievoli, ecc ecc. Se l'Italia ti piace, restaci. Quando lasci la tua nazione (ma anche la tua città) devi adeguarti. Nel paese dove andrai ci sarà un'altro tipo di cucina (e non è detto che sia peggio di quella italiana), un'altra lingua (e non è detto che sia più brutta di quella italiana), un altro mare o delle belle montagne, un'altra tipologia di persone, ecc ecc. Insomma, ogni paese è diverso e penso che sia doveroso rispettarlo. Magari in Italia trovi i tortellini più buoni del mondo, ma in Giappone puoi trovare il sushi più buono del mondo e in Austria puoi trovare la Sachertorte più buona del mondo. Restare chiusi e pensare di abitare nel paese più bello del mondo non è certo un sinonimo di intelligenza.
Comunque, tornando al fatto di trasferirisi all'estero, non è che tutti hanno questo desiderio. Secondo me è una cosa innata, o ce l'hai o non ce l'hai. Conosco tanta gente che ce l'ha e altrettanta che non ce l'ha. Io ovviamente ce l'ho sempre avuto, è da quando sono piccola che sogno di trasferirmi. Ho cambiato idea mille volte su dove mi piacerebbe andare, nella mia mente sono passata per l'Europa, per arrivare all'Asia, passare in America e tornare in Europa.
Chissà se alla fine ce la farò!
Voi invece? C'è un posto dove vi piacerebbe vivere?

Vi lascio con la ricetta di oggi, una ricetta che inseguivo da circa un anno perché mi servivano i fichi e ho dovuto aspettare fino a questa estate per trovarli!

INGREDIENTI (per 12)
1 stecca di vaniglia
55 g di zucchero
4 uova
sale
500 ml di panna
300 g di fichi secchi
3 cucchiai di miele
6 fichi freschi

Preparate 3 ciotole. Nella prima sbattete i 4 tuorli, lo zucchero e i semini della vaniglia. Nella seconda montate i 4 albumi con un pizzico di sale. Nella terza montate la panna. Poi tritate i fichi secchi aggiungendoci il miele e alla fine tagliate a pezzi anche i fichi freschi. A questo punto mettete tutti i fichi (sia quelli secchi che quelli freschi) nella ciotola dei tuorli, poi aggiungete gli albumi montati e mescolate e alla fine aggiungete la panna e mescolate tutto. Trasferite tutto questo impasto in un contenitore e mettete in congelatore fino a che non si rassoda. State attenti a non assaggiare troppo prima di mettere in congelatore, una cucchiaiata tira l'altra!