sabato 22 marzo 2014

I telefilm che ti plagiano la mente e Budini cioccomeringa

[Colonna sonora del post: Paramore - Decode]


Ormai mesi, anni fa, parlavo dell'impatto dilagante che hanno avuto i cartoni animati sul mio cervello. Del resto il cervello è plastico e con me ha assorbito tutto quello che gli ha propinato la tv. Crescendo però sono cambiata: sono passata dai cartoni animati alle serie tv.

In realtà la prima serie tv che io abbia mai visto risale probabilmente alla mia infanzia: di giorno guardavo Sailor Moon e di sera guardavo con mia madre Beverly Hills 90210, grazie al quale tutti conoscono lo ZIP Code di Beverly Hills. Fortunatamente la mia mente ha rimosso gran parte di quello che succedeva nel telefilm. L'unica cosa che ricordo è Dylan, il ragazzo cattivo, del quale ovviamente ero già innamorata a 7 anni. A pensarci bene, anche se la mia mente ha cancellato tutta la trama e i personaggi, qualcosa nel mio subconscio deve essere rimasto. Scopro quindi adesso che devo a Beverly Hills la mia predisposizione verso i bad guys!
Crescendo, crescendo, arriva Dawson's Creek. Si, il telefilm dove i protagonisti parlano come dei deficienti, quello dove per chiedere a una ragazza di fare sesso, ce la menano per 3-4 stagioni, sviscerando tutti i vari motivi filosofici per i quali sarebbe meglio farlo o non farlo. L'unico telefilm dove colui che dà il nome alla serie, alla fine è l'unico che ci rimane fregato, dato che la ragazza che amava alla follia sceglie (ovviamente) il bad guy. Continuo a pensare che deve esserci proprio un nesso tra i telefilm che ho visto e i miei gusti in fatto di uomini...

A questi seguì, in ordine anagraficamente sparso, una miriade di altri telefilm, che per comodità (e assecondando le mie manie) citerò in ordine alfabetico.
30 Rock: recentissima scoperta. Quando lo guardo mi sento una Liz Lemon a tutti gli effetti: mangio di tutto, sono mezza scoordinata e sono una perfetta donna in carriera. E sento di avere un assoluto bisogno di un mentore come Jack Donaghy.
Big Bang Theory: chiamatemi pure Sheldon. A ogni puntata mi sale un cinismo allucinante, guardo il mondo con fare scientifico, dispenso consigli non voluti a chiunque mi passi sotto tiro, sfoggio conoscenze di matematica e fisica che nemmeno pensavo di avere (e che, con tutta probabilità, non ho) e quando mi verso l'acqua nel bicchiere non posso non pensare alla forza di gravità. Il mio obiettivo nella vita è prendere il premio Nobel.
CSI: maledico il fatto di non conoscere Grissom. Che poi a me questo genere di telefilm nemmeno piace, ma il mitico G te lo fa piacere lo stesso. Dai, chi è che non sogna un uomo come lui al suo fianco? Intelligente, carino al punto giusto e con le mani immerse negli insetti 24 ore su 24. Il top.
Dexter: che ve lo dico a fare? Lui è quasi l'uomo ideale, se non fosse che la povera moglie gliela uccidono mi pare alla fine della terza stagione. Ecco, magari moglie no, ma amante mi andrebbe più che bene. A parte questo, se non l'avete mai visto, ve lo STRAconsiglio.
Finisco la D con Dr. House: bè, questo mi ha plagiato in modo particolare dato che poco dopo averlo iniziato a vedere mi sono iscritta a medicina. Ogni volta che lo guardo mi sento come lui, Dio sceso in terra, cammino 8 metri da terra e ho la soluzione ad ogni problema, medico e non.
 
La prossima volta continuo con la F (dato che sulla E non c'è niente), ma mi sorge spontanea una riflessione. A parte il plagiamento di cui parlavo all'inizio, cioè che i personaggi dei telefilm mi spingono ad assumere alcune delle loro caratteristiche nella vita di tutti i giorni, mi pare lampante che i personaggi maschili hanno plagiato INDELEBILMENTE i miei gusti in fatto di uomini. I primi sono Dylan di Beverly Hills e Pacey di Dawson's Creek. Possiamo metterci pure Dexter: questi sono proprio cattivi ragazzi che però nascondono un lato sensibile. Rispecchiano i miei gusti giovanili.
Poi sono arrivati Sheldon, Grissom e il Dr. House: qualcosa è cambiato. Mi piacciono gli uomini intelligenti e che si sentono dei gran fighi. Sono fottuta.


BUDINI CIOCCOMERINGA

INGREDIENTI
3 tuorli
3 cucchiai di cacao amaro
80 g di zucchero
200 ml di latte
vaniglia
2 fogli di gelatina
150 ml di panna
40 g di meringhe

Sbattere i tuorli con il cacao e lo zucchero.
Far bollire il latte con la vaniglia e versarlo sul composto di uova, cacao e zucchero, amalgamando bene.
Mettere ad ammollare la gelatina nell'acqua, scioglierla in un pentolino e aggiungerla al composto.
Montare la panna e aggiungerla al resto.
Mettere le meringhe leggermente sbriciolate negli stampini, poi riempire con il composto. Mettere tutto in frigo a raffreddare per circa 3 ore.
Sformare passando un coltello lungo il bordo e rovesciare i budini su un piatto.

venerdì 14 marzo 2014

FracooksJamie: Jam pudding e Mussels and clams risotto with fennel and chilli

La puntata sulla tv che ti plagia la vita mi tocca rimandarla, che oggi vi volevo parlare di altre 2 ricette di Jamie e non vorrei essere troppo prolissa (almeno per una volta).


Allora, iniziamo subito da uno dei dolci che mi ha fatto scoprire Jamie: il Pudding. Intanto vi ricordo che per la ricetta base potete andare alla Chocolate, orange and nutpudding. Quello di oggi però è il Jam Pudding, quindi alla ricetta-base non dovete aggiungere niente. Solo 3 cucchiai di marmellata, di quella che volete voi, nel fondo dello stampo prima di versarci sopra l'impasto e di metterlo a cuocere.
Ora, fino a questo punto a me sto pudding non aveva convinto proprio per niente e non capivo proprio cosa ci trovassero di così buono migliaia e migliaia di inglesi che probabilmente se lo pappano giorno dopo giorno. E, se vi devo dire la verità, a me la marmellata nemmeno piace. Cioè, la mangio si, ma se posso evito. Indovinate cos'è successo? Si, proprio la combinazione di due cose che non mi avevano mai convinto, si è rivelata vincente! Il mio cervello sarà troppo matematico, ha mischiato due cose negative e ne ha fatta una positiva...


Seconda ricetta, che in realtà non è nemmeno una ricetta. Diciamo che è l'unione di due ricette: il risotto con le vongole e il risotto con le cozze: Mussels and clams risotto with fennel and chilli. Ma poi, esiste il risotto con le cozze? Perché adesso che ci penso mi sa che non l'ho mai mangiato... Comunque quello che volevo dire è che: preparate un risotto, con la prima particolarità che al posto della cipolla, nel soffritto, ci mettete il finocchio, ci sta benissimo. E poi ci sciogliete qualche filetto di acciuga, che alla fine non si sente ma esalta il sapore del pesce. Poi quando il riso è pronto, ci mettete le cozze e le vongole, cotte prima. Semplice, semplicissimo, come dicevo in pratica non è una ricetta, ma comunque il risotto con le vongole è sempre buono e aggiungerci anche qualche cozza può solo migliorare le cose!

Et voilà, per oggi è tutto, adesso posso uscire tranquilla e con la coscienza a posto!
E per una volta non sono stata nemmeno troppo logorroica, ma vi svelo il motivo: mentre scrivo sto guardando The Apprentice e quindi il mio cervello si sta dividendo a metà. Scrivo mezza parola e ascolto mezzo minuto, mezza parola e mezzo minuto. Infatti è un'ora che scrivo questo post. Ve l'avevo detto che i programmi orribili li guardo tutti...