Altro aggiornamento dove ho molto poco da dire, vorrei solo togliermi di dosso tutte queste ricette passate e dedicarmi un pò di più a quelle di adesso. Non è nemmeno uno di quei periodi brillanti in cui con un niente riesco a scrivere a vanvera per ore, speriamo che passi presto anche perché così quasi non mi riconosco.
Quindi passo subito alle ricette che ho fatto nel lontano settembre scorso.
Questo è molto semplice: un brodo di verdure. Adesso che ci penso, mi chiedo perché lo faccio così raramente (in pratica quasi mai) dato che è così semplice, e poi non è che ogni volta si deve fare con le stesse verdure, basterebbe buttare dentro l'acqua una manciata di cose verdi e arancioni che si trovano in giro per il supermercato. Poi le minestre mi piacciono molto, quindi non capisco proprio perché mi ostino a usare quei dadi... Ah si, questa è la ricetta numero 58 di Jamie, il vegetable stock!
Invece queste sono delle buonissime crespelle con dentro del radicchio. Che poi non capisco perché c'è chi le chiama crespelle e chi le chiama crepe, forse dipende da chi è più nazionalista e chi invece parteggia per i nostri vicini francesi. Pensandoci bene allora, dato il mio amore per i francesi (o meglio per i mezzi francesi che però lavorano in Italia) cambierei il nome della ricetta con uno più esatto: crêpes al radicchio.Molto buone anche se ovviamente la classica versione con la Nutella non la batte nessuno!
Passiamo ad un'altra ricetta di Jamie che quindi è la numero 59, il buttered mashed potatoes: patate schiacciate con il burro. Semplice ma efficace. Certo che sarà più di una anno che ho iniziato a fare le ricette di Jamie e ancora non sono nemmeno a metà del suo primo libro...
Questa invece è una ricetta presa da un blog, più precisamente dal blog di Vaniglia, ho seguito fedelmente la sua ricetta quindi non vi resta che andare a leggerla e provare a fare queste delizie! Sono delle quiche (giusto per rimanere in tema Vive la France) allo scalogno caramellato, veramente ottime!
Ed ecco l'ultima foto, questo è il tonno di coniglio. No, non c'è il tonno dentro, c'è il coniglio fatto come il tonno sott'olio. Non vi sto a raccontare le mie disavventure con il metodo della conservazione sotto vetro, metodo in cui sono del tutto incapace. Avrò letto mille cose a riguardo perché sono terrorizzata dal botulino, o meglio della tossina del battere clostridium botulinum (oggi francese, latino, mi sento poliglotta!), non del Botox che in pratica usa lo stesso principio della tossina. Insomma, io e B-clostri non andiamo d'accordo (ma penso che vada d'accordo con poche persone ancora vive) e quindi non vorrei che finisse dentro a dei barattoli dove poi ci metto delle cose che mangerò. Quindi ho sterilizzato il vasetto per mezz'ora nell'acqua bollente, l'ho fatto raffreddare nell'acqua e poi l'ho riepito. Poi non contenta l'ho ribollito un'altra volta. Fosse stato per me l'avrei ribollito altre 5-6 volte per un totale di 72 ore ma qualcuno vicino a me mi ha detto che se l'avessi fatto si sarebbe messo a cercare un manicomio (anche abusivo) rimasto aperto e che se non l'avesse trovato avrebbe passato il resto della sua vita a battersi per far approvare una legge per riaprire i manicomi. Alla fine ho ceduto, anche se prima di mangiarlo ho aspettato che il mio ricattatore ne mandasse giù un pezzo prima di me, non si sa mai che B-clostri fosse lì in agguato...
Bene, la prossim a volta passeremo direttamente ad ottobre! A presto!
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