sabato 20 agosto 2011

Recipe 40: Marinated chickpeas with chilli, lemon and parsley e Foto varie

Idea ricettosa di oggi: chickpeas with chilli, lemon and parsley, cioè ceci con peperoncino, limone e prezzemolo. Ovviamente quando ho letto chickpeas ho subito pensato ai piselli, il mio cervello come al solito aveva completamente oscurato la parte di parola che non conoscevo (chick) e aveva fatto rimanere solo quella a me più familiare (cioè peas). Per fortuna che l'ho cercata tutta intera (la parola) e quindi il mio caro e fidato traduttore ha fatto quello che il mio cervello non riesce a fare: una traduzione completa e non una traduzione di pezzi di parole.

La ricetta è talmente semplice che la liquiderei anche subito se non fosse che ho voglia di scrivere e che i ceci mi piacciono molto e questa ricetta è un ottimo sostituto al mio solito modo di mangiarli, che consiste in: preparare il brodo (di dado, mica posso preparare tutte le volte il brodo buono! Ma almeno mi concedo di spendere leggermente di più e scegliere il brodo senza il glutammato), aprire la scatola dei ceci già cotti, versarli nel brodo e aspettare 5 minuti. Rispetto al solito, questa ricetta ha avuto bisogno di più preparazione. Tutte cose molto difficili, non so se sarete in grado di riprodurre questa ricetta anche in una cucina non professionale. Per prima cosa dovete ricordarvi di iniziare la sera prima (e questa per me è decisamente la parte più difficile) perché dovete pesare i vostri ceci, metterli in una ciotola capiente e coprirli d'acqua. Vi consiglio di fargli una foto, così la mattina dopo quando vi svegliate potete confrontarla con quello che vi troverete di fronte: una ciotola piena di ceci giganti e pochissima acqua! Tutte le volte mi stupisco ancora! Poi scolate i ceci e li mettete in una pentola con una patata, l'aglio e i gambi del prezzemolo. Coprite d'acqua e fate sobbollire per un'ora e mezzo. Lo so, la ricetta è talmente complicata che sono sicura che vi sarete già persi ma, per i fortunati che posseggono le nozioni sufficienti da essere arrivati fin qui vedrete che il seguito e ancora più difficile. Una volta cotti dovete togliere i gambi del prezzemolo, l'aglio e la patata (quella potete mangiarla, io almeno l'ho mangiata subito perché la patata bollita mi piace bollente!). Scolate i ceci e conditeli con (e qui arriva il difficile): olio, succo di limone, sale, pepe, peperoncino e foglie di prezzemolo tritate. Fatto finalmente! Lo so, è mooooolto difficile come ricetta ma scommetto che da qualche parte, nel mondo, esiste qualcuno capace di riprodurla. A parte tutto, i ceci fatti in questo modo sono davvero buoni, quindi provateli!

Dato che mi sembra di aver finito gli aggiornamenti di marzo-aprile, ho deciso di farvi vedere anche delle foto varie scattate in quei mesi. Partiamo da... il mio gattaccio in versione vamp!
Eccolo qui, circondato dal suo boa di piume che gli abbiamo comprato alla fiera dei gatti. In realtà non gli è piaciuto molto, a parte usarlo come sciarpa, se provavamo a farcelo giocare si metteva paura e scappava...

E poi ecco qua! Questo è un collo di tacchino! Gigante mi sa... comunque, c'è chi del pollo preferisce la coscia, chi l'ala, chi il petto. Io preferisco il collo! E quindi quando ho trovato questi colli giganti di tacchino non ho saputo resistere! Mmmm che bontà!

Questa invece è un dolce cioccomenta buonissimo! Non è molto difficile da fare, basta cuocere un pan di spagna (o un altro tipo di dolce spugnoso qualsiasi) al cioccolato, fare la crema e aggiungerci lo sciroppo alla mente e coprire tutto con cioccolato e panna fusi! Gnammi!

Questo non si capisce dalla foto ma è una dolce cioccoarancia! Si fa l'impasto e si divide in due, in uno si mette il cacao e nell'altro il succo e la scorza di arancia. Buonissimo anche questo!
Questa invece è una crostata che ha riscosso parecchio successo, l'ho presa da VeganBlog, un sito dove ci sono tutte ricette vegan, è veramente stupendo, fateci un salto e troverete sicuramente qualcosa che vi piace. Non sono vegan, nemmeno vegetariana (anche se la cosa continua ad allettarmi da anni), ma qualche volta mi piace provare ricette di questo sito perché sono veramente sfiziose. Poi a volte aggiungo qualche ingrediente non vegetariano, per esempio al posto della margarina uso sempre il burro (non penso che potrei mai rinunciare al burro!). Potrei usare l'olio lo so, ma nei dolce l'olio di oliva mi piace poco (si sente troppo) e quello di semi... non ricordo mai qual'è quello migliore (girasole? arachidi? bo!) e alla fine opto per il burro! Comunque questa crostata, anche con il burro, è davvero leggera, è piaciuta molto! E se volete mantenervi ancora più leggeri potete farla con l'olio d'oliva come suggerisce la ricetta originale.

Ho finito! E con il ventolatore che continua a sventolarmi vi saluto! Alla prossima!

Se volete la ricetta completa (anche se questa volta è già parecchio dettagliata!) dei ceci lasciatemi una richiesta nei commenti!

domenica 14 agosto 2011

Scrippelle 'mbusse e Mancanza di filo

Ma si, adesso che ho ancora qualche giorno di riposo posso permettermi di fare due aggiornamenti in due giorni! Non che abbia molto da raccontare rispetto a ieri, ma qualcosa troverò.
Intanto la recipe: presa da Sale e Pepe di aprile 2011, sono le Scrippelle 'mbusse, Sale e Pepe dice che sono delle crespelle abruzzesi e molisane. Vediamo un pò, scrippelle starà per crespelle, 'mbusse non ne ho la più pallida idea. Imbevute? Potrebbe essere, dato che dovrebbero essere imbevute di brodo. Chissà, già conosco poco il dialetto anconetano, figuriamoci quello del resto d'Italia!

La preparazione è veramente semplice: fate delle crespelle, cospargetele di formaggio grattugiato (parmigiano e pecorino mischiati), chiudetele in 4 e cospargetele di brodo. In realtà io ne ho fatta una versione più asciutta, non perché non mi piace il brodo (non sia mai, io lo adoro!), ma perché su Sale e Pepe c'era scritto che si potevano mettere a gratinare in forno. E dato che il gratinamento è molto di mio gradimento (!), ho provato questa variante e, già che c'ero, ci ho aggiunto anche due funghetti che tanto non guastano mai.
Molto buone! Però se mi capita di rifarle penso che proverò la versione brodosa, giusto per variare!

E giusto per riempire un pò questo post che altrimenti sarebbe vuoto e mezzo inutile, ecco che vi metto altre due foto da raccontarvi!
Questo piccolo parallelepipedo conteneva dei magnifici macarons! Giunti direttamente, grazie a mia madre che era stata ben istruita, da uno dei negozi parigini di Pierre Hermé, sono i primi macarons che abbia mai mangiato! E capisco perché piacciano tanto, erano deliziosi! Erano tutti di gusti diversi, vorrei tanto dirvi quali fossero questi mille gusti ma ne ricordo giusto uno alla violetta, uno al cioccolato, uno al caramello, un'altro alla banana... uno era rosa, quindi probabilmente era fragoloso! Quello della foto forse era quello alla banana ripieno con il cioccolato ma non ne sono molto sicura. Insomma, uno più buono dell'altro, infatti sono finiti nel giro di un paio di giorni (giusto perché appena aperta la scatolina mi sono trattenuta dal mangiarli tutti in una volta!).
E sempre parlando di cibi esteri e trasportati in Italia eccovi dell'unconventional sushi! "Unconventional" perché non è ripieno di pesce crudo ma di pesce affumicato o mortadella! Eh si, c'è a chi piace sperimentare gusti diversi e devo dire che la mortadella non ci sta per niente male! Quindi in attesa che gli artefici di questo sushi tornino dal Canada per un'altra cenetta sushiosa, termino qui questo post strampalato e senza un filo logico!


Se volete la ricetta completa delle scrippelle 'mbusse lasciatemi una richiesta nei commenti!

sabato 13 agosto 2011

Recipes 38 e 39: Basic steamed pudding recipe and Chocolate, orange and nut pudding e Gatti e gattacci

Ebbene, eccomi tornata dalla mia corta vacanza! Sarebbe stata anche più lunga se solo sia io che Sergi non avessimo iniziato a sentire la mancanza dell'aria di casa. Dopotutto il pensiero di rillassarci un pò nella nuova casetta allettava entrambi e quindi siamo tornati prima! Purtroppo per voi il resoconto lo avrete quando riuscirò a mettermi in pari con gli aggiornamenti, il che non succederà mai se non riesco a trovare il tempo per scrivere post su post su post!
Non ho nemmeno perso tempo e, appena arrivata a casa ieri sera, mi sono data da fare tra lavatrici, stiraggio, cucinare e ovviamente anche con lo studio. Insomma, già oggi funziona tutto a pieno regime!
Ma passiamo alla foto che vedete in alto: sisi, leggete bene quello che c'è scritto, è proprio lui, il pudding numero due! Dopo aver provato il pudding numero 1 non ho cestinato le pagine, non ci ho fatto aeroplanini (non so nemmeno farli...) e non le ho incollate insieme! Parliamo sempre di Jamie Oliver, DOVEVO dargli un'altra chance! Per fortuna, come dicevo l'altra volta, questi pudding non sono difficili da fare a parte per il metodo di cottura. Questo è fatto partendo dalla base del pudding (cioè farina, zucchero, burro, uovo e latte) aggiungendo cacao, nocciole e il succo di un'arancia. A questo si aggiunge una salsina al cioccolato che sarebbe dovuta andare nel fondo dello stampo a cuocere con il pudding ma ogni tanto mentre leggo le ricette in inglese mi spariscono delle parole fondamentali e quindi viene fuori un'altra cosa. Quindi ho completamente dimenticato di leggere la parte in cui diceva di mettere parte della cremina nel fondo dello stampo e alla fine, una volta cotto, ce l'ho buttata sopra. E alla fine? Niente, anche questo non mi ha soddisfatto. Probabilmente è stato perché doveva stare a cuocere 2 ore, invece causa imprevisti-cottura, c'è stato quasi 3 ore e è rimasto troppo duro. Sono proprio sfortunata con questi pudding... un'altra al posto mio avrebbe rinunciato, ma io ho continuato a sentire la voce di Jamie che mi diceva "prova ancora, prova ancora", tipo film horror "cucina ancora il pudding che non ti piace, continua a fare dolci che poi smercerai a parenti e amici, continua a cuocere questa poltiglia dentro un pentolone pieno d'acqua". Come dirgli di no? A Jamie non si dice mai di no, quindi aspettatevi altri post di pudding! E chissà, magari alla fine mi piacerà pure questo pudding! Che poi mi sa che dire a un inglese che non ti piace il pudding è come dire a un italiano che non ti piace la pizza. O a un giapponese che non ti piace il sushi (evvai con gli stereotipi!).
Ma vabbé, questi pudding torneranno, non preoccupatevi! Intanto passiamo all'argomento numero due, la fiera dei gatti che c'è stata qua a Ancona qualche mese fa. Da sempre ci si divide tra amanti dei cani e dei gatti: io sono decisamente pro-gatto. Ma volete mettere quell'aria di sufficienza con cui vi guarda un gatto? E quant'è tenero un gatto nel momento in cui voi avete voglia di fargli le coccole e lui cerca di scappare? O quando voi avete da fare e magari state cercando di studiare e lui si siede esattamente nella pagina che stavate leggendo? A me è capitato un migliaio di volte: io avevo da studiare, il mio gattaccio si sedeva dove stavo scrivendo e iniziava a strusciarsi contro la mia penna. Non posso fare paragoni con un cane perché non ne ho mai avuti, ma i gatti li adoro! Certo che parlo di gatti normali, invece guardate questo qui!
Era gigante!! Bellissimo e pelosissimo! Un gatto così potrei usarlo come cuscino! In realtà anche il mio l'ho usato più volte per appoggiare la testa mentre lui dormiva ma, chissà perché, non ha mai sembrato gradire... Ecco l'ultimo che dormiva in una specie di amaca nella sua gabbietta e che voleva mangiarci!
Non ricordo se ho mai messo una foto del mio gattaccio (o Carletto, o Gatto), provvederò a farvelo vedere al più presto!

Se volete la ricetta completa del pudding lasciatemi una richiesta nei commenti!